Housers è la prima piattaforma di crowdfunding immobiliare nel sud Europa. Chiunque, ovunque, grazie ad Housers può ottenere gli ottimi rendimenti e le garanzie che offre il mattone.
Ad oggi, la piattaforma ha selezionato quattro immobili a Milano: il primo in via Col di Lana (zona Bocconi), il secondo in via Donadoni (zona Bovisa), il terzo – finanziato in un tempo record di soli sei giorni per il valore di 150 mila euro – in via Breda (zona Bicocca) e il quarto pubblicato il 12 Settembre in via Fauchè (zona Sempione).
Quattro progetti italiani, di cui uno in fase di fianziamento, hanno ricevuto da oltre 1.000 utenti di 90 differenti nazionalità quasi 1 milione di euro. In particolare la nuova opportunità rappresenta il primo locale commerciale sul terriorio italiano, con un contratto di locazione già in essere che rende l’investimento immediamente redittizio.
Il 2017 è l’anno che segna l’inizio del percorso di internazionalizzazione. Proprio il Belpaese è stato scelto come prima nazione dove realizzare una filiale per iniziare ad offrire alla propria community immobili nei principali centri urbani tricolore ed ai nuovi utenti italiani la possibilità di investire in Italia, Spagna e presto in Portagallo (ottobre 2017).
“Housers attiva in Spagna dal 2015, partita in Italia a giugno 2017- sottolinea Giovanni Buono Ceo di Housers – ha registrato dei numeri che auspicano il meglio per questa startup fintech che in soli 3 mesi ha raggiunto i 4 mila utenti attivi italiani, la maggior parte dei quali ha già dato fiducia alla piattaforma depositando fondi e investendo in diverse città come Madrid, Barcellona, Valencia e Milano, con un 60% degli utenti che predilige progetti esteri”.
La futura crescita strategica della piattaforma si basa sullo sviluppo internazionale, che come ha dimostrato l’Italia in questi mesi, è stata addirittura più rapida degli inizi nella penisola iberica. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Giovanni Buono – è di raggiungere i 30.000 utenti nei prossimi 12 mesi, con 10 milioni di euro per circa 35 immobili offerti tra Milano, Roma e Torino.”
“La prima ondata della crowd-economy – ha detto Alessandro Lerro, Presidente AIEC (Associazione italiana Equity Crowdfunding – nel corso di un evento a Milano – ha accompagnato la gente verso l’economia reale, con investimenti vicino al territorio e a nuove realtà imprenditoriali non quotate. Con la maturazione dei modelli, ora cominciano ad emergere specifiche asset class che orientano gli interessi degli investitori e la prima che si va delineando è quella del mercato immobiliare, che gli italiani conoscono bene, che capiscono e che ha una rischiosità piuttosto contenuta, compatibile con profili e aspettative di gran parte della popolazione.
Piattaforme come Housers consentono la creazione di portafogli estremamente diversificati, anche con investimenti molto contenuti; inoltre, il rischio viene contenuto mediante garanzie ipotecarie sugli stessi immobili oggetto di investimento. Si tratta di proposte che hanno l’indiscutibile merito di avvicinare la gente comune a nuove modalità di investimento con effetti positivi sull’intero tessuto imprenditoriale.”
“Il mondo del real estate – spiega Giancarlo Giudici, Direttore Osservatorio Crowdfunding Politecnico di Milano – è uno degli ambiti di maggiore sviluppo per il crowdfunding in Europa, ma in Italia non ha ancora espresso la sua potenzialità. Nelle sue diverse varianti, attraverso investimenti in capitale di rischio o capitale di debito, il crowdfunding potrà dare un contributo significativo all’ammodernamento del patrimonio immobiliare italiano consentendo agli investitori di diversificare il rischio.”
“Le prospettive dei mercati immobiliari europei – ha detto Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari – sono in netto miglioramento, con un trend migliore dell’economia in generale. La ripresa è trainata da una domanda in crescita in quasi tutti i settori e dalla richiesta di prodotti di qualità. Solo in Italia la ripresa appare più debole e poco supportata dal credito bancario”.
“La possibilità di accesso al mercato immobiliare – ha sottolineato Luca Dondi, CEO di Nomisma – anche con cifre modeste rappresenta un’opportunità interessante in una fase in cui il comparto restituisce segnali di ripresa e gli impieghi alternativi continuano a garantire ritorni modesti. In tale quadro, la capacità di selezione, gestione e valorizzazione degli asset rappresenta un elemento imprescindibile per riuscire a fare sì che i buoni presupposti si trasformino in rendimenti. Il successo del modello in altri Paesi costituisce senz’altro un buon viatico, ma è sulla conoscenza delle caratteristiche del mercato italiano che si giocherà il successo dell’iniziativa”.
“Il fenomeno del fintech – ha detto Fabio Brambilla, fondatore di Fintastico – è purtroppo ancora marginale in Italia, ma sta pian piano crescendo l’interesse delle realtà fintech europee per il mercato italiano e Housers ne è l’esempio. È importante che realtà come Housers si facciano conoscere tra i consumatori italiani, trasmettendo un vero segno di discontinuità e di rivoluzione nella modalità di investimento immobiliare”.