Comincia a comporsi, lungo tutta la costa italiana, la cartina dei fari affidati in concessione dallo Stato ai privati grazie al progetto Valore Paese-FARI. L’iniziativa è arrivata alla terza edizione dopo il successo dei due bandi precedenti con cui sono stati assegnati 24 fari, torri ed edifici costieri a privati per avviarli a nuova vita. Questa mattina a Civitavecchia, a bordo della prestigiosa nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci, il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e l’Amministratore Delegato di Difesa Servizi S.p.A. Fausto Recchia, alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, hanno presentato il nuovo bando per 17 strutture che saranno recuperate e sottratte al degrado grazie a progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili, nel pieno rispetto della tutela e salvaguardia del territorio. Presenti anche il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, e il Segretario Generale del MiBACT, Carla Di Francesco.
L’edizione di quest’anno, che si chiuderà il 29 dicembre prossimo, conferma la modalità di partecipazione alla gara pubblica, che prevede l’affitto delle strutture fino ad un massimo di 50 anni , e coinvolge per la prima volta nuove regioni, come Liguria e Marche, e piccole isole della laguna veneta. Si tratta di immobili molto belli, immersi in contesti di grande suggestione, che diverranno luoghi dedicati al turismo, alla natura, al la cultura, all’ambiente. Come nelle edizioni precedenti sono tante le strutture che si trovano in Sicilia, Calabria e Puglia, a conferma dell’attenzione dell’iniziativa per il rilancio dell’imprenditoria nelle regioni meridionali .
Il portafoglio 2017 è costituito da 8 fari in gestione a Difesa Servizi S.p.A. : in Toscana a Porto Santo Stefano (GR) il Faro di Punta Lividonia, in Calabria il Faro di Punta Stilo, vicino Reggio Calabria, il Faro di Punta Alice, vicino a Crotone, e il Faro di Capo Rizzuto a Isola Capo Rizzuto (KR); in Sicilia ci sono il Faro Dromo Caderini a Siracusa, il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana (TR), il Faro di Capo d’Orlando a Messina e il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA).
A questi si aggiungono altri 9 beni, di varia tipologia, in gestione all’Agenzia del Demanio: nella Laguna di Venezia si trovano l’ Isola di San Secondo e l’ Ottagono di Ca’ Roman , in Liguria a Camogli (GE) il Faro Semaforo Nuovo, sul promontorio di Ancona il Faro del Colle dei Cappuccini; in Puglia quest’anno ci sono la Torre Monte Pucci a Peschici (FG) e la Torre d’Ayala a Taranto, mentre in Calabria la Torre Cupo di Corigliano Calabro (CS); chiudono il Faro di Riposto vicino Catania e il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR).
Valore Paese-FARI è un’iniziativa strategica che, oltre a consentire allo Stato di garantire la tutela e il recupero di questi “gioielli del mare”, offre un’opportunità concreta per sviluppare impresa e generare un significativo ritorno economico e sociale, anche per il territorio circostante. I numeri del progetto sono una conferma del raggiungimento di questi obiettivi: nel corso di due anni sono state assegnate 24 strutture, 9 fari con il primo bando 2015 e nel 2016 15 tra fari, torri ed edifici costieri, e lo Stato incasserà complessivamente 760.000 euro/annui (15.4 milioni nell’intero periodo di concessione) con un investimento da privati di 6 milioni nel 2015 e di 11 milioni nel 2016, per un totale di 17 milioni di investimenti diretti e una ricaduta economica complessiva di 60 milioni . Positivo anche il risvolto occupazionale che conterà 300 operatori.