In Italia 1 milione e mezzo di famiglie di anziani hanno reddito basso, ma posseggono una casa di valore medio-alto. Il dato emerge nel Quaderno n. 26 dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo presentato nei giorni scorsi: il 21% delle famiglie di anziani che abitano in casa di proprietà ha un capacità di risparmio basso o nullo, ma più di un terzo di questi nuclei vive in un’abitazione del valore superiore a 200 mila euro. Lo studio è stato presentato alla presenza di Giuseppe Guzzetti Presidente di Fondazione Cariplo, Stefano Barrese, Responsabile Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, Sergio Urbani, Direttore Generale Fondazione Cariplo, Alessandro Rosina, docente Università Cattolica e Massimo Baldini, docente Università di Modena.
“Abbiamo il dovere di pensare al futuro degli anziani e delle loro famiglie – ha sottolineato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo – dobbiamo saper anticipare i bisogni, la ricerca, anche in ambito scientifico e medico, e gli studi sociali in questo ambito ci aiutano: conoscere i trend demografici ed economici dei prossimi anni ci consente di prepararci per tempo. Fondazione Cariplo opera su questi fronti con grande attenzione ed impegno, con progetti come Welfare in Azione, che sta realizzando Innovazione sociale, trovando risposte nuove anche ai bisogni degli anziani. Il nuovo sistema di welfare del futuro dovrà reggersi su nuovi pilastri: il primo di questi sono le comunità locali; ma il welfare aziendale e contributi di altro genere sono tasselli importanti per affrontare questi tipi di problemi”.
Un problema sociale ma anche economico: molti anziani dispongono di un reddito insufficiente a mantenere un livello di vita decoroso anche se hanno una ricchezza consistente immobilizzata nella casa di proprietà. La necessità di rendere liquida (e dunque utilizzabile) la ricchezza immobilizzata nella casa di abitazione è oggi più forte rispetto al passato perché:
- le politiche pensionistiche saranno meno generose;
- l’allungamento della durata della vita media aumenterà il rischio di trascorrerne una parte in condizioni di non autosufficienza;
- il numero di pers one anziane senza figli è in crescita e quindi diminuisce l’esigenza di lasciare un’eredità;
- i giovani faticano a entrare nel mondo del lavoro, sicché i loro nonni possono volerli aiutare con trasferimenti monetari;
Sostenere un processo di conoscenza e consapevolezza dei fenomeni sociali che diventeranno sempre più rilevanti visto l’invecchiamento della popolazione italiana nei prossimi 30/40 anni è uno dei risultati che questo quaderno della fondazione Cariplo vuole ottenere.
In molti paesi Europei sono disponibili strumenti che consentono alle famiglie di rendere liquido il patrimonio immobiliare, garantendo loro condizioni di vita migliori:
- la cessione della nuda proprietà (NP)
- i prestiti vitalizi ipotecari (PVI) (nati nei paesi anglosassoni).
Vi è un importante potenziale di sviluppo per strumenti che permettano di rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione conservando il diritto ad abitarvi fino al termine della vita. Il tema dell’utilizzo razionale della ricchezza immobilizzata nella casa di abitazione ha sicuramente rilevanza sia dal punto di vista sociale sia macroeconomico. Dal primo punto di vista, il tema può avere un impatto sul benessere degli anziani, sulla possibilità di contribuire alla gestione del problema del “dopo di noi”, sul problema della solidarietà tra le generazioni, sulla questione del contrasto della povertà, sul tema della qualità delle città (manutenzione degli immobili). Dal punto di vista macroeconomico, la questione riguarda in particolare il reddito e l’occupazione. Questi strumenti sono ancora poco conosciuti e utilizzati in Italia.
“I dati dell’Osservatorio di Fondazione Cariplo sono eloquenti – ha spiegato Stefano Barrese, Responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – e il mutato contesto demografico dell’Italia impone a una banca come la nostra, che pone massima attenzione alle problematiche del Paese, di individuare le soluzioni più opportune per le reali esigenze delle famiglie accompagnandole per tutto l’arco della loro vita, il cui orizzonte si è allungato. Intesa Sanpaolo è stata una delle prime banche a concepire il Prestito Ipotecario Vitalizio, che mette a disposizione degli over 60 un importante strumento di finanza famigliare e solidarietà intergenerazionale, ossia una soluzione che prevede il coinvolgimento dell’intera famiglia per il suo benessere e per una migliore qualità della vita grazie a una rendita derivante dalla propria casa, di cui si mantiene la proprietà. Una innovazione con caratteristiche di finanza etica, che supera la cessione degli immobili in nuda proprietà, a tutela degli equilibri familiari e della serenità, anche economica, degli anziani”.
Il Quaderno n. 26 presenta una “fotografia” dello stato della proprietà immobiliare detenuta da anziani in Italia, analizza gli strumenti disponibili per rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione, passa in rassegna le principali esperienze internazionali e formula alcune ipotesi di attività che potrebbero essere svolte in Italia per accrescere la consapevolezza e per rafforzare possibili risposte del mercato, garantendo la protezione dei soggetti più deboli.
Ecco quindi che la collaborazione su questi temi con Intesa Sanpaolo e altri soggetti potrebbe facilitare l’avvio di nuove attività quali:
- informazione ed educazione, per illustrare alle famiglie le implicazioni delle diverse scelte possibili;
- consulenza, a partire da un’analisi dei bisogni specifici della famiglia, per suggerire lo strumento più adatto alle esigenze;
- promozione di comportamenti virtuosi da parte degli operatori di mercato, per sostenere le migliori pratiche;
- sviluppo di fondi di investimento immobiliare specializzati