Il settore del Real Estate sta avendo una crescita quantitativa (nei mercati, nei prodotti, nelle aziende) ma è chiamato anche a svolgere il proprio ruolo nel rispetto dei principi di responsabilità sociale, per avere uno sviluppo di tipo qualitativo e in linea con l’Europa. L’immagine del settore è spesso negativa nella pubblica opinione, talora anche più qualificata, in particolare per la scarsa attenzione sui temi socialmente più rilevanti: lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei principi di trasparenza e legalità, l’attenzione al benessere collettivo.
Su questo tema si è fatto un focus oggi a Roma nel corso del seminario “Real estate e responsabilità sociale”, organizzato da Sidief, un primo appuntamento per mettere a confronto il settore immobiliare, istituzioni ed esperti del mondo giuridico, istituzionale, assicurativo e accademico.
“È tempo di cambiare questa percezione e va mostrato come il settore si stia muovendo verso un nuovo ruolo”, ha dichiarato Mario Breglia, Presidente della Sidief, aprendo i lavori del seminario di studio organizzato dalla società immobiliare interamente controllata da Banca d’Italia.
Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi gli strumenti più efficaci per un esercizio socialmente responsabile dell’attività immobiliare, iniziando naturalmente dalla legge 231 sulla responsabilità amministrativa della persona giuridica. Una disciplina che dà alle imprese numerose opportunità per prevenire i rischi tipici dell’attività immobiliare quali quelli legati all’ambiente e alla salute e sicurezza sul lavoro ma anche quelli propri di ogni attività economica, come la corruzione e il riciclaggio. Gli esperti hanno illustrato pregi e difetti di questa disciplina e analizzato anche altri strumenti, di tipo organizzativo o procedurale, che possano favorire il raggiungimento di questi obiettivi.
“Il seminario organizzato oggi – ha commentato Carola Giuseppetti, Direttore Generale di Sidief – si propone di fare cultura su temi che da tempo la nostra Società approfondisce e di promuovere momenti di confronto e di riflessione su argomenti che vadano oltre quelli squisitamente tecnici e offrano un’opportunità molto importante, e quindi un potenziale fattore di successo, per le nostre organizzazioni. Abbiamo in programma un secondo appuntamento nel 2018, per continuare a promuovere la cultura della buona amministrazione”.
Luigi Donato della Banca d’Italia ha ricostruito le dinamiche che consentono il diffondersi nel settore economico di una cultura che considera accettabili prassi illecite, rendendo incerto il confine tra legalità e illegalità. Queste spinte a “bruciare le tappe” ad ogni costo si realizzano sia nelle fasi di crescita economica sia in quelle recessive, accrescendo il moral hazard degli operatori. Per fronteggiare i rischi di inquinamento dei mercati e di distorsione degli investimenti è necessaria una strategia organica di contrasto che punti alla salvaguardia del valore dell’integrità, unitamente alla spinta verso l’efficienza delle attività economiche. Quale caso emblematico Luigi Donato ha esaminato quello del rischio di riciclaggio nel settore immobiliare che si caratterizza per una elevata vulnerabilità, accentuata per le strutture di minori dimensioni, che può essere fronteggiato solo attraverso un forte impulso alla formazione degli addetti in ordine agli obblighi di due diligence della clientela e di segnalazione delle operazioni sospette, previsti dalla disciplina europea.
In chiusura dei lavori Nunzio Minichiello, Presidente dell’Organismo di Vigilanza di Sidief ha dichiarato che “un allineamento su queste tematiche da parte di tutti i soggetti della filiera immobiliare sarebbe utile e opportuno per un nuovo ruolo del settore immobiliare”.
Nel corso del seminario i focus su “Codici etici e modelli di organizzazione, gestione e controllo: il quadro di riferimento” e a seguire “Il punto di vista degli Amministratori locali” con Roberto Morassut, già Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, e Gianni Verga, già Assessore alla Casa e Demanio del Comune di Milano.