Il Terzo Valico dei Giovi è una delle opere infrastrutturali più importanti oggi in costruzione in Italia. Una linea ad alta capacità veloce che permetterà il collegamento tra Genova e Milano in circa un’ora unendo il Nord dell’Italia con il resto d’Europa. Un enorme sforzo costruttivo, profuso dal Gruppo Webuild che guida il consorzio Cociv incaricato della realizzazione dell’opera, al quale stanno dando da anni il loro contributo 2.314 aziende.
È questo il numero delle imprese fornitrici e subfornitrici che costituiscono la filiera del Terzo Valico dei Giovi, eccellenze assolute in tutti i campi, dalla perforazione della roccia all’impermeabilizzazione delle gallerie, dalla ricerca degli ordigni bellici alla realizzazione dei pozzi di areazione. Aziende come la Drafinsub, incaricata di scovare proprio eventuali ordigni bellici lungo il tracciato; la Larefin, che lavora all’impermeabilizzazione delle gallerie; la Edilsider, impegnata nella fornitura e installazione di prefabbricati per i campi base, e ancora tantissime ditte con un elevato livello di specializzazione. Aziende quasi interamente provenienti dal territorio italiano (il 99% del totale è costituito da società con sede in Italia) per un’opera che oggi dà lavoro a 5.000 persone, tra ingegneri, tecnici e operai.
Rispetto al totale delle imprese coinvolte, la maggioranza (1.741) sono aziende del Nord, seguono 321 dal Centro e 220 provenienti dalle regioni del Sud, con una preponderanza delle imprese lombarde (557, pari al 24% del totale), seguite da quelle piemontesi, laziali, dell’Emilia Romagna e della Liguria. Il loro è un contributo determinante alla costruzione di un’infrastruttura strategica; una nuova linea di alta velocità lunga 53 chilometri che rientra nelle reti TEN-T, la complessa rete europea dell’alta velocità.
Quel collegamento Genova-Milano che accelera in modo sostenibile il viaggio tra le due città è solo una parte dell’offerta di mobilità che sarà garantita dal Terzo Valico dei Giovi. I 53 chilometri di ferrovia fanno parte del corridoio Reno-Alpi, uno degli assi della rete TEN-T che punta a collegare in modo efficiente Rotterdam con Genova e quindi il Mare del Nord con il Mar Mediterraneo. Per fare questo la nuova linea non rimarrà isolata, ma sarà collegata alle linee già esistenti attraverso la costruzione di quattro interconnessioni che saranno realizzate nelle località di Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona. Nella struttura complessiva dell’opera è stata annessa anche la realizzazione del Nodo Ferroviario di Genova, un sistema di collegamenti cittadini che permetterà di portare l’alta capacità veloce fino al porto.
Da quando fu concepita, 27 anni fa, la finalità dell’opera non è mai cambiata. L’obiettivo è quello di creare un collegamento ferroviario ad alta velocità e alta capacità tra il sistema portuale genovese e quella vasta area del paese che comprende le regioni Piemonte, Lombardia e Veneto al cui interno viene movimentato il 50% delle merci nazionali, responsabili del 45% del Pil del paese.
Assicurare al trasporto merci internazionale una rete ferroviaria efficiente che da Genova arriva in Europa, trasformerebbe inoltre il porto del capoluogo ligure in un nuovo hub internazionale, riducendo peraltro il trasporto su gomma sull’Appennino che inquina quattro o cinque volte di più rispetto a quello su ferro.