Mestre: M9 un modello di rigenerazione urbana

 

Il progetto M9, avviato dalla Fondazione Venezia nel 2005, va ben oltre i confini del recupero architettonico e funzionale di una pur vasta area del centro di Mestre. I suoi obiettivi sono molto più ambiziosi: oltre 100 milioni di investimento per costituire un importante distretto della cultura e dell’aggregazione, di respiro internazionale, nella terraferma veneziana, al centro ideale dell’area metropolitana formata dai territori di Venezia, Padova e Treviso che un recente studio OCSE ha individuato come una delle più strutturate per un potenziale sviluppo a livello europeo.

Nell’area del centro di Mestre individuata per la creazione del nuovo polo, che occupa una superficie di oltre 9000 metri quadrati, insistevano diversi edifici: il convento delle Grazie, risalente al XVI secolo, convertito poi in Caserma Matter, da tempo in disuso,  l’ex Caserma Pascoli e un immobile sede di uffici e attività commerciali.

Diversi gli interventi previsti per le strutture preesistenti:

  • la totale demolizione della caserma Pascoli sulla cui area sorgerà il cuore del nuovo distretto: il polo museale dedicato al ‘900 che svilupperà un concept innovativo, dove installazioni interattive e multisensoriali racconteranno la storia sociale, economica, urbana, culturale e ambientale italiana del XX secolo.
  • la ristrutturazione architettonica ed impiantistica dell’immobile destinato ad attività direzionali e commerciali
  • la ristrutturazione dell’ex convento delle Grazie, sottoposta ad un vincolo parziale della Soprintendenza, e la sua destinazione a City District dove troveranno spazio attività commerciali selezionate sulla base di un progetto organico di crescita e valorizzazione delle nuove competenze e delle creatività artigianali.

La ristrutturazione della struttura cinquecentesca del convento ha previsto la conservazione delle facciate dove i pochi elementi aggiunti, necessari all’apertura di nuovi varchi, sono volutamente sottolineati dall’impiego di acciaio. Più coraggioso l’intervento sull’area del chiostro che prevede una copertura irregolare in elementi traslucidi che supera la linea di gronda  ed è sorretta da 8 pilastri in acciaio che fungono anche da pluviali. La nuova struttura consentirà il pieno utilizzo dell’area sia come luogo di aggregazione di  cittadini e visitatori e sia come spazio utilizzabile per l’organizzazione di eventi collegati all’attività del City Disctrict.

L’intero progetto M9 si fonda su quattro criteri guida: integrazione, innovazione, leadership e sostenibilità, quest’ultima declinata nelle sue diverse componenti di sostenibilità ambientale ed energetica, ecomonica e gestionale con l’obiettivo di raggiungere, per la struttura museale, la certificazione di sostenibilità ambientale LEED Gold.

Indispensabile quindi che anche il progetto di restauro delle strutture dell’ex convento delle Grazie abbia attentamente valutato gli aspetti energetici intervenendo anche sulle strutture opache dell’edificio.

Un sistema completo per l’isolamento e la ventilazione della copertura

Per l’isolamento termico della copertura, ripristinata nella sua struttura originaria di travature in legno e tavelle in cotto, è stato adottato il sistema STIFERITE Isoventilato.

Il sistema si fonda sulle particolari caratteristiche del pannello isolante rivestito sulla faccia inferiore con fibra minerale saturata e su quella superiore con rivestimento Laminglass, permeabile al vapore e impermeabile all’acqua.

All’interno della schiuma sono inglobati dei listelli in OSB3 che corrono lungo l’intera lunghezza del pannello e che sono resi facilmente individuabili dalle linee tratteggiate stampate sul rivestimento.

I listelli in OSB3, che essendo inglobati nella schiuma non costituiscono ponti termici, sono funzionali a  garantire delle comode e sicure linee di fissaggio sia del pannello alla struttura sottostante e sia dei profili di ventilazione e di altri accessori al pannello stesso.

Il pannello Isoventilato si caratterizza anche per il grande formato – 1200 per 2400 mm – che rende molto rapida la sua posa in opera, e per la sua capacità di adattarsi a qualsiasi dimensione degli elementi di copertura.

La presenza dei listelli di ancoraggio per l’intera lunghezza del pannello consente infatti di posizionare i profili di supporto degli elementi di copertura con qualsiasi interasse.

Il sistema Isoventilato si completa con tutti gli accessori necessari alla realizzazione di coperture ventilate: dalla banda adesiva a freddo per la sigillatura dei giunti, al profilo OMEGA in acciaio rivestito Aluzink preforato, per una ventilazione maggiorata, e sagomato per una maggiore resistenza alle sollecitazioni, ai profili parapasseri e agli elementi di sostegno e protezione dei colmi ventilati.

Oltre che dalla versatilità e semplicità applicativa del sistema Isoventilato la scelta progettuale è stata guidata  da considerazioni prestazionali e da valutazioni di  sostenibiltà dei prodotti.

Il pannello Isoventilato, utilizzato nello spessore di 140 mm, offre infatti una trasmittanza termica pari a 0,18 W/m2K, ottenibile solo con spessori molto più elevati di materiali isolanti alternativi.

Un’eccellenza prestazionale che si traduce anche in riduzione degli impatti ambientali del costruito contribuendo a limitare i volumi e le masse dei materiali utilizzati e, conseguentemente, i costi ambientali determinati dai trasporti e dalle operazioni di installazione.

Inoltre, l’impegno della società STIFERITE per un’attenta politica di controllo della qualità e di valutazione degli impatti ambientali è testimoniato dalle numerose certificazioni volontarie (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 19001, Marchio ANPE Sostenibilità Ambientale poliuretano), dalla disponibilità di studi di Life Cycle Assessment – LCA –  di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto – EPD –  e di un documento di mappatura dei propri prodotti all’interno del sistema di certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici definito dal protocollo internazionale LEED.