A fronte di una prevedibile contrazione del mercato immobiliare (-17%, pari a oltre 100.000 transazioni in meno rispetto al 2019 secondo le stime Nomisma), RE/MAX Italia, gruppo immobiliare in franchising che quest’anno festeggia il 25esimo anniversario d’attività, mette a segno un fatturato aggregato 2020 che supera gli 80 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. “Il nostro modello di business, basato sullo studio associato, ci ha permesso di rispondere alle nuove dinamiche di mercato intercettando una domanda che, a causa della pandemia, ha acquisito nuovi lineamenti”, commenta Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia. Con un network in costante crescita, composto da oltre 500 agenzie e più di 5.000 agenti, RE/MAX ha dunque guadagnato quote di mercato, puntando sulla consulenza altamente skillata e spingendo sull’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati. “Una crescita derivante da due fattori: da un lato, la pandemia ha disincentivato il fai-da-te evidenziando i vantaggi dell’intermediazione immobiliare professionale; dall’altro, la digitalizzazione dei processi che permette di gestire le transazioni con più efficienza nel rispetto delle attuali dinamiche”. Nel corso del 2020, infatti, RE/MAX ha spinto sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, da sempre asset del Gruppo, dotando tutto il network di un bouquet di strumenti avanzati a servizio della clientela.
“In pochi mesi la domanda ha subito una profonda metamorfosi, sia nelle modalità, sia nelle richieste, ma con il comun denominatore della qualità abitativa”, afferma Castiglia. Dall’osservatorio RE/MAX emergono diversi trend che sicuramente connoteranno il real estate anche negli anni a venire, per i quali il Gruppo prevede una crescita già a partire dall’anno in corso, con un fatturato stimato per il 2021 di 92 milioni di euro e un obiettivo di 175 milioni per il 2025. Un incremento che andrà di pari passo con l’espansione del network che in 5 anni mira a raggiungere quota 10.000 affiliati, afferenti a 730 agenzie attive. Stime che secondo il Presidente Castiglia si fondano su diversi fattori: “Nei primi mesi del 2021 stiamo registrando una dinamicità che, da un lato, può essere considerata una ‘coda’ delle transazioni già avviate nel 2020, dall’altro, è espressione di nuove esigenze nate durante la pandemia che, a nostro avviso, non possono essere considerate temporanee, così come non lo sarà, in parte, lo smart working”. Quello che non è temporaneo, dunque, secondo RE/MAX è sicuramente il vivere la casa per più tempo: una necessità che influenzerà in modo sostanziale la domanda, sempre più selettiva, con desiderata quali spazi esterni, stanze in più per gestire da casa lavoro, fitness, hobby, e una rivitalizzazione delle periferie, dove si stanno già registrando prezzi in crescita. “La pandemia ha accelerato dinamiche che in parte erano già in atto e che pongono fortemente l’accento sul comfort abitativo. Un benessere strettamente connesso alla qualità della casa, ma anche alla sua collocazione in prossimità di servizi quali trasporti, scuole e negozi di prima necessità”.
In ambito di ristrutturazioni, riqualificazioni edilizie e nuove costruzioni la qualità dell’abitare sarà strettamente connessa anche all’attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica, fortemente incentivate dal Superbonus e dall’Ecobonus.
Sin dal suo ingresso in Italia, RE/MAX si è contraddistinta nel mercato del real estate per il suo approccio disruptive. “Il nostro modello di business è unico e ci permette di ingaggiare i migliori agenti e broker che supportiamo con programmi di formazione e percorsi di specializzazione e che dotiamo di strumenti tecnologici di ultima generazione. Un prerequisito fondamentale per permetterci di continuare a conquistare sempre maggiori quote di mercato e di migliorare sempre di più la customer experience offerta i nostri clienti”.