Concluso l’iter per la realizzazione del nuovo porto turistico di Otranto. Con la sottoscrizione dell’accordo di programma tra il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il Luciano Cariddi termina quindi la procedura amministrativa durata 9 anni. Sono intervenuti all’incontro il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prof. Claudio De Vincenti, e il Presidente della Società Italiana per Condotte d’Acqua spa, Ing. Duccio Astaldi.
Soddisfatto il Sindaco di Otranto Luciano Cariddi per essere riuscito a portare a compimento quella che è stata una vera e propria impresa. E stato un impegno, ha sottolineato Cariddi, “assunto con al Città sin dall’inizio del nostro primo mandato, essendo un tema dibattuto da circa 50 anni. Non vi è stato giorno in cui non abbia dovuto dedicare attenzioni, tra le altre questioni, a tale vicenda, affrontando ogni genere di difficoltà e ostacolo cui dover prontamente trovare soluzioni per non veder abortita l’aspettativa di dotarsi di una infrastruttura diportistica moderna e adeguata al livello di immagine turistica che Otranto ha raggiunto in questi anni.
Tanto ostruzionismo subito da parte di alcuni enti, che abbiamo potuto superare, infine, grazie all’intervento sollecitato del Consiglio dei Ministri.
Un’opera, quella proposta dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua spa, come scaturita dalle diverse revisioni progettuali che è stato necessario apportare per l’approvazione finale, che risponderà alla forte domanda del diportismo nautico locale, ma soprattutto a quello dei transiti di grandi yacht che navigano nel nostro mare.
Infatti, da un lato, abbiamo potuto sperimentare, proprio grazie all’entrata in funzione dell’approdo turistico comunale realizzato all’interno della baia portuale, che a fronte di 250 posti barca disponibili, sono pervenute domande di assegnazione pari a circa 500. Dall’altro, assistiamo annualmente al transitare, di fronte alle nostre coste, di imbarcazioni di grandi dimensioni, che non hanno possibilità di attraccare all’interno degli attuali porti per ragioni di spazio insufficiente.
E’ una domanda turistica questa alla quale dobbiamo dare risposta con porti nuovi, ampi e attrezzati di tutti i servizi che questo genere di utenza esige.
Sono certo che in questo modo potrà generarsi un sistema di economia virtuosa che contribuirà alla creazione di un indotto nel settore della nautica in grado di offrire nuove utili occasioni di lavoro e di crescita imprenditoriale per le nostre aziende.
Voglio ringraziare quanti hanno contribuito all’enorme lavoro di questi anni: il Consiglio dei Ministri che ha consentito di dirimere la vertenza con il Ministero ai Beni Culturali, garantendo così la fattibilità dell’opera; l’attuale giunta regionale che ha saputo dimostrare un nuovo approccio politico e amministrativo sulla questione, risolvendo le non poche ambiguità registrate con la precedente; il settore demanio della Regione Puglia per la puntuale competenza con cui ha condotto la procedura; i nostri uffici comunali che hanno seguito i lavori in questi lunghi anni; tutti i tecnici e professionisti che hanno fornito il proprio contributo al progetto e seguito l’iter autorizzativo. Ma un ringraziamento particolare credo sia doveroso nei confronti della Società Italiana per Condotte d’Acqua spa, nelle persone del Presidente Duccio Astaldi e dei suoi collaboratori che hanno creduto in tale opera sin dal lontano 2007, anno in cui ci fu proposto il progetto, nonostante le difficoltà procedurali incontrate e la mutata situazione economico-sociale che si registra oggi nel Paese, continuando a mantenere l’impegno di un investimento che è calcolato intorno a circa 45 milioni di Euro.
La nostra amministrazione che molto ha investito in questi anni nelle politiche della portualità, realizzando interventi utili non solo per il diportismo nautico, ma anche per la pesca, per le attività connesse e per una riqualificazione generale di tutta l’area, sta ora indirizzando la propria attenzione all’esigenza di infrastrutturare l’attuale banchina del molo San Nicola con opere a terra e attività di dragaggio nello specchio acqueo antistante, in modo da riuscire a ripristinare i collegamenti con traghetto da Otranto verso l’Albania e la Grecia, oltre che per meglio ospitare le navi di mini crociere che annualmente giungono.
A tal fine, è stato già concluso un protocollo d’intesa con le Città di Ostuni e di Trani insieme alle quali si propone, a valere sulle risorse previste nel patto per la Puglia, una progettualità che interesserà i rispettivi porti”.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della sigla dell’Accordo di Programma con il Comune di Otranto, ha sottolineato: “Sono Presidente da solo un anno, ma posso dire che abbiamo risolto la questione in breve tempo. Lo abbiamo fatto, utilizzando le norme ordinarie e avendo le idee chiare”.
Con la firma di questo atto si conclude la procedura amministrativa per la realizzazione del nuovo porto turistico di Otranto.
“È evidente – ha proseguito Emiliano – che ogni iniziativa umana ha un impatto sull’ambiente, non lo possiamo negare, bisogna però fare una valutazione e capire se quest’opera ha una utilità e una prospettiva e il gioco vale la candela. In questo caso, il gioco vale la candela ed è una decisione che ha preso tutta la Puglia assieme alla municipalità di Otranto”.
Secondo il Presidente della Regione Puglia “non si può giocare lasciando sempre soli coloro che hanno voglia di intraprendere. Bisogna prendersi le responsabilità tutti insieme e poi reggere il gioco. Non è facile fare queste grandi opere”.
“Il territorio tutto – ha spiegato Emiliano- ha accolto la realizzazione di quest’opera e ciò ha aiutato molto l’iter. Noi siamo dell’idea che il modello “Sblocca Italia” sia sbagliato. È sbagliato calare decisioni dall’alto. È invece molto importante che il modello sia quello pugliese, della partecipazione dal basso. Quando una comunità chiede una cosa, la esamina, ha approccio scientifico nella decisione politica, si fanno le valutazioni e dopodiché è più facile trovare la quadratura del cerchio, come è accaduto qui, grazie ad un’Amministrazione Comunale intelligente e anche molto determinata”.
A chi gli faceva notare che i primi passi di questo progetto sono stati mossi nel lontano 2007, il Presidente Emiliano ha risposto che “non si tratta affatto di un tempo biblico. La realizzazione di un porto è una decisione importante e il fatto che occorrano anni per riflettere su un’opera non è sbagliato. L’idea che bisogna fare tutto in fretta, non è corretta. Una volta presa la decisione bisogna però andare dritti per quella strada”.