Si è svolto oggi l’evento del Sole 24 Ore Il giorno della casa 2023 per esplorare le dinamiche del settore nell’era post-covid in tutte le principali città italiane e con esperti del mondo del real-estate. Dal 2020 il panorama immobiliare ha subìto una trasformazione significativa, spingendo le società private a rivedere le proprie strategie per rispondere alle nuove esigenze degli investitori. Una tendenza chiara è la crescente richiesta da parte degli italiani di soluzioni abitative che integrino spazi per la vita familiare e professionale. Esperti del settore immobiliare hanno condiviso i nuovi trend che hanno delineato il mercato negli ultimi anni, analizzando le esigenze degli acquirenti finali. L’evento è stata l’occasione per esaminare l’andamento del mercato immobiliare nel 2023 e delineare previsioni, obiettivi e sfide per il prossimo anno.
Immobiliare: si va verso politica monetaria più favorevole a settore
In questo finale d’anno e nel prossimo “si va verso un cambiamento di politica monetaria più favorevole al comparto immobiliare. Le previsioni di crescita sostengono questo tipo di approccio”. Lo ha detto Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, durante “Il giorno della casa”, il forum sul mercato immobiliare organizzato da Il Sole 24 Ore. Come spiegato da Dondi, in un contesto economico non favorevole, in cui “si vede una perdita di potere di acquisto, con ripercussioni anche sull’immobiliare” e “anche da un punto di vista democrafico, siamo in un contesto in cui si registra un aumento dei nuclei famigliari che sono però meno numerosi”, un cambio di rotta della politica monetaria potrà portare benefici, anche per quanto riguarda l’erogazione di prestiti per l’acquisto della casa. Al momento, infatti, “a causa dell’andamento dei tassi di interesse, si è visto un calo delle erogazioni di mutui del 30% quest’anno e si avrà un ulteriore rallentamento l’anno prossimo, cosa che si riflette inevitabilmente anche sul numero di compravendite”. Detto questo, però, “l’allentamento delle politiche monetarie avrà un impatto graduale, che si vedrà nel secondo trimestre dell’anno prossimo, quindi con dinamiche ritardate rispetto a quello che si vede sul mercato finanziario e borsistico”, ha detto Dondi. Per quanto riguarda il mercato della locazione “si evidenzia un incremento dei canoni, legato anche a un eccesso di domanda, complice anche la componente studentesca a cui si aggiunge quella turistica che è tornata a livelli pre-Covid”, ha detto il numero uno di Nomisma, sottolineando che “il fabbisogno di abitazioni in locazione è in aumento perché chi deve acquistare non trova immobili in quantità e qualità adeguata. Occorre inoltre trovare un equilibrio tra sostenibiità e mercato, anche con l’aiuto delle pubbliche amministrazioni”.
Italianway: Celani, via a nuovo modello per gestione integrata immobili. Tra affitti brevi, medio termine e 4+4
“La missione di Italianway, ha detto Marco Celani, amministratore delegato di Italianway e presidente Aigab – Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, è la messa a reddito degli immobili degli italiani in ogni mercato e attraverso la tecnologia. Siamo partiti dalle locazioni di breve termine, abbiamo aggiunto negli anni quelle transitorie e oggi entriamo nel mercato del 4 + 4 portando in dote ciò che abbiamo imparato dal mondo degli affitti brevi: il proprietario punta a minimizzare il rischio credito e non vuole occuparsi della gestione di chi si mette in casa”. Già operatore professionale sul mercato italiano degli affitti brevi e attiva sul mercato del medio termine, che per l’azienda vale il 25% del transato, Italianway entra anche nel mercato del 4+4 partendo da Milano, dove ha il suo nuovo head quarter appena inaugurato. Come ha spiegato Celani, la proptech, fondata da Davide Scarantino nel 2014 e che si avvia a chiudere il 2023 con 80 milioni di Gross Booking Value, ha ideato una formula per risolvere i problemi dell’interlocuzione tra proprietari e affittuari, sostituendosi in toto al proprietario nel dialogo quotidiano con il conduttore. Il proprietario, che deve fare i conti con un tasso di insolvenza attualmente pari al 24%, “è liberato dal rischio credito, dalla paura di perdere la disponibilità dell’immobile e dalla fatica di gestire in prima persona tutti gli oneri, dalla manutenzione ai contatti continui con l’inquilino per risolvere problematiche varie, dell’affitto tradizionale”, ha detto Celani, spiegando che “la sfida è far sì che il suo immobile diventi un prodotto finanziario e generi un flusso di cassa senza che gli debba dedicare tempo e fatica, perché a tutti gli oneri di gestione pensiamo noi”. Infatti, continua Celani, “abbiamo immaginato un prodotto finanziario che vada a sostituirsi al conduttore nel momento in cui questo diventi moroso, eventualità che ci coinvolgerebbe direttamente: mentre continuiamo a pagare il proprietario, i nostri uffici legali intervengono in una modalità estremamente strutturata con la procedura di sfratto, affinché il tempo garantito e il tempo di sfratto coincidano”. La percentuale trattenuta da Italianway sul valore lordo della locazione, che è del 20% nel caso di affitto breve, nel 4+4 è del 10% ed è totalmente a carico dell’inquilino (7% per i costi della gestione, il 3% per la garanzia finanziaria). Il progetto è appena partito su 100 appartamenti a Milano e l’azienda punta ad arrivare nel 2024 a 300 appartamenti sul segmento del 4 + 4, per eguagliare il numero di quelli gestiti con affitti brevi sempre a Milano che sono pari a 700, nel 2025, con la convinzione che la componente di gestione delle locazioni di lungo termine supererà, nel portafoglio Italianway, quella degli appartamenti transitori.
Immobiliare: in 2024 residenziale asset class resiliente, centrale tema risorse
In un contesto complesso, volatile e in evoluzione come quello dell’immobiliare, il residenziale continua a essere un’asset class resiliente e interessante, anche come catalizzatore di investimenti. “Il residenziale è un’asset class fenomenale, che offre una serie di benefici. Il vero passaggio da fare, oltre all’adeguamento di normative, è la ricerca di una costruzione di residenziale che sia sostenibile per le città, anche da un punto di vista economico. Le città sono agglomerati economici che devono sopravvivere”, ha detto Emanuele Caniggia, amministratore delegato di DeA Capital Real Estate Sgr, durante “Il giorno della casa”, il forum sul mercato immobiliare del Sole 24 Ore. Il 2024, ha aggiunto Domenico Bilotta, managing director di InvestiRE Sgr, “sarà un anno felice per gli investimenti immobiliari, l’asset class immobiliare incorpora principi di diversificazione e contenimento del rischio che la rende interessante. Noi stiamo guardando a tante operazioni, ma esiste un tema di risorse che deve essere risolto. Per rendere le città disponibili bisogna ragionare sul lungo periodo e mettere insieme capitali pubblici e privati”. In questo contesto, fare previsioni è complesso, anche perché le variabili in gioco sono in rapido cambiamento: “Se gli investitori italiani si muovessero un attimo prima di quelli speculativi, sarebbe un ottimo segnale per il mercato. Lo sforzo che va fatto, anche approfittando della volatilità del 2024 e delle mille variabili che si avranno, è fare un po’ di cultura con gli investitori, portare a un cambio di mentalità e di passo, al di là delle previsioni che si rivelano spesso sbagliate”, ha aggiunto Caniggia. Ciò detto, la casa è un punto di riferimento ed è destinata a restarlo, “ma in futuro concepire la casa deve essere un’operazione ragionata, perché la casa stessa integra servizi a valore aggiunto. La location diventa sempre più importante, il processo di concentrazione sulle città tiene conto anche di fattori come l’aumento dei costi della benzina e quindi dei trasporti, chi abita ha bisogno di avere attorno tutti i servizi di prossimità”, ha concluso Bilotta.
Nel 2024 mercato lusso Italia ancora interessante per investitori stranieri
Il mercato immobiliare di lusso italiano continua a essere interessante, anche per gli investitori stranieri e, secondo le previsioni, continuerà a esserlo anche nel 2024. “Il messaggio che deve passare è che quello italiano è un mercato sicuro per gli investimenti”, ha detto Bill Thomson, chairman di Knight Frank Italian Network, durante “Il giorno della casa”, il forum sul mercato immobiliare organizzato da Il Sole 24 Ore. Guardando alle destinazioni da mettere sul podio del gradimento per gli investimenti nell’immobiliare di lusso, Venezia resta attrattiva, ma non è l’unica: “Non credo metterei Milano tra le città più interessanti per il 2024. Trovo altre città italiane più interessanti per il mercato estero, per esempio Venezia, Como e Napoli, una città che molti considerano in crescita e che è un luogo con forte potenziale”.
Immobiliare: Albertini Petroni (Assoimmobiliare), per investitori ottica lungo termine
L’asset class residenziale “interessa gli investitori istituzionali, mentre altri settori dell’immobiliare hanno registrato rallentamenti. Se un’asset class deve essere organizzata in modo diciamo industriale, deve avere un piano strategico di lungo periodo”. Lo ha detto Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare, durante “Il giorno della casa”, il forum sul mercato immobiliare organizzato da Il Sole 24 Ore e in corso a Milano. “Proprio su questo noi stiamo lavorando, tenendo conto di fattori come la dinamica demografica e la necessità di aumentare l’offerta abitativa nelle città secondarie e di incrementare l’offerta a prezzi accessibili nelle grandi città. Bisogna anche creare una domanda di nuove case, anche favorendo interventi regolatori per rendere le abitazioni più accessibili”, ha detto il presidente di Assoimmobiliare, sottolineando che “lavorando sul lungo periodo questo deve essere coordinato da una modifica di carattere normativo e fiscale, anche per quanto riguarda gli affitti, cosa su cui noi come associazione stiamo lavorando”. Allargando lo sguardo, secondo Albertini Petroni, “la locazione sta diventando interessante, per esempio per i giovani, quindi stanno arrivando operatori e grandi fondi e il nostro compito è creare un contesto normativo che vada anche oltre il 2024, con un orizzonte temporale di almeno dieci anni”.