La casa al centro come leva cruciale della ripartenza del Paese. Nasce una nuova alleanza tra due player del benessere abitativo, insieme per affrontare la rinnovata domanda del mercato. I protagonisti sono Gabetti Lab, che opera nel settore della riqualificazione e della gestione immobiliare, e l’associazione Confabitare, da sempre in prima linea per la tutela della proprietà immobiliare e per il diritto all’abitare.
I servizi di Gabetti Lab saranno a disposizione nelle oltre 80 sedi di Confabitare e Confamministrare, una nuova offerta che andrà a integrarsi alla consulenza che già l’associazione eroga ai suoi iscritti: oltre 51.000 proprietari immobiliari e 1.500 amministratori di condominio.
Da GH24, nuovo servizio assicurato, unico sul mercato, per imprevisti e urgenze delle parti comuni, attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, alla riqualificazione immobiliare, fino alle comunità energetiche condominiali, con un grande apporto delle tecnologie per lo Smart Building e attenzione alle persone con G-Welfare.
Le sfide sono molte e il carico che si pone sugli amministratori di condominio e direttamente sulle famiglie proprietarie di immobili sono molto consistenti. «Per questo due organizzazioni leader del settore decidono di fare sistema per fare la differenza, proponendosi come interlocutore credibile e autorevole verso il mercato e verso gli stakeholder istituzionali. Una collaborazione aperta a nuovi contributi coerenti con l’impianto valorale, un salto di qualità nella gestione dei temi dell’abitare di cui tutti avvertiamo il bisogno», spiega Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti Lab.
«Questa collaborazione rappresenta un passo fondamentale nel fornire un supporto tangibile ai condomini che rivolgendosi a Confabitare e Confamministrare possono usufruire di un’ampia gamma di servizi e ora grazie a questa preziosa partnership con Gabetti Lab possono contare su un’assicurazione per le emergenze nelle parti comuni, che include misure per migliorare l’accessibilità fisica degli edifici e si estende all’uso di tecnologie avanzate per rendere gli edifici più efficienti, sicuri e confortevoli. Il nostro impegno è promuovere il benessere di ogni singolo abitante, perché vogliamo che ognuno si senta veramente a casa», commenta Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare.
La non facile e confusa situazione contingente spinge gli operatori a interrogarsi su quali possano essere gli elementi di rilancio di un settore che si è dimostrato tra i più resilienti incidendo su rigenerazione urbana ed edilizia, offrendo un contributo tangibile alle questioni ambientali. Una filiera che nel prossimo futuro dovrà prestare grande attenzione alla riqualificazione delle periferie per fare in modo che tutti possano abitare e lavorare in luoghi sicuri e di benessere.
Gabetti Lab è una Rete integrata, parte del Gruppo Gabetti, e che agisce su due livelli: gli edifici e le persone. La sua forza nasce dalla consapevolezza che la casa è il vero patrimonio delle famiglie italiane. Un punto di riferimento della filiera che amministra un patrimonio enorme attraverso la Rete. La mission è riqualificare e manutenere con soluzioni innovative. Per fare questo, gli studi di amministrazione intraprendono, all’interno del sistema Gabetti Lab, un percorso professionale e imprenditoriale unico e ben strutturato, che li porta ad ampliare il proprio modello di business, ottimizzando costi e processi con procedure messe a sistema e codificate.
È inoltre ormai chiaro come una adeguata configurazione energetica dell’abitazione produca un risparmio: la casa diventa un vero e proprio asset di investimento.
Un’idea che trova fondamento in un rapporto diffuso dal Gruppo Gabetti, le cui analisi sono state affidate a un team di ricerca del Politecnico di Milano e di Torino. Dall’indagine emerge che a Milano gli acquirenti sono disposti a pagare un sovrapprezzo dell’8,4% per una casa di classe A. Premio che scende al 5% a Roma e al 3-4% a Firenze, ma a Torino si porta oltre il 17% e a Padova al 12 per cento. La ricerca mostra anche che, più ci si spinge verso le aree periferiche, più l’apprezzamento verso la classe energetica è alto.
Questo significa che nelle aree suburbane, la domanda di abitazione si concentrerà sempre di più su immobili con classe energetica elevata ed è quindi qui che si prospettano i maggiori interventi.