“Il processo tradizionale di progettazione edilizia presenta svariate interazioni cicliche che vanno a svantaggio delle prestazioni e del valore del costruito”. E’ quanto ha dichiarato il Carlo Micono di AI Engineering, docente presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, in apertura dell’evento organizzato da Aspesi e Johnson Controls su “Efficienza impiantistica e salubrità degli edifici. Sustainable cities in the sky”, un confronto tra operatori immobiliari, progettisti e industrie fornitrici per approfondire analisi, metodologie e prodotti utili ad innalzare le performance ed il valore degli edifici, con un approccio basato fortemente sui concetti di salubrità e sostenibilità ed un particolare sguardo allo skyline.
L’Italia è fra i leader in Europa in efficienza energetica, dietro alla sola Gran Bretagna e con un livello d’intensità energetica del 18% inferiore della media Ue. Ha ridotto le emissioni di gas serra del 20% ed è prima in Europa nell’uso delle fonti rinnovabili di energia. Ma in realtà questi dati, pubblicati nel rapporto Enea, sono frutto non solo del modo di produrre e consumare del nostro Paese ma anche della crisi economica che lo ha investito. E’ quindi fondamentale continuare ad investire e favorire soluzioni efficaci per l’involucro edilizio.
Per questo motivo Aspesi – l’Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare – e Johnson Controls, azienda leader a livello mondiale nella fornitura di tecnologie per l’edificio, hanno avviato una sinergica collaborazione per dare impulso al coinvolgimento dei vari protagonisti del ciclo di vita dell’edificio.
“Spendiamo dall’80 al 95% del nostro tempo in ambienti confinati. Perdiamo anni di vita a causa della cattiva qualità dell’aria che respiriamo in un edificio se è malato. E’ di fondamentale importanza promuovere una visione olistica nella gestione delle risorse e degli impianti presenti nell’edificio stesso”, ha affermato Elena Moretti, Country Manager di Johnson Controls che propone una soluzione integrata attraverso Metasys come piattaforma distribuita, scalabile, aperta ed interoperabile nella gestione di tutti i sottosistemi dell’edificio.
“Solo quando si utilizza in maniera ottimale la tecnologia e la connettività per ridurre significativamente l’impatto ambientale possiamo parlare di edifici intelligenti. Dobbiamo pensare a edifici “futuribili” in grado di auto-apprendere ed ottimizzare l’utilizzo delle risorse in funzione delle necessità dei suoi utilizzatori, che sono in continua evoluzione – ha continuato Elena Moretti – per rispondere alle aspettative della generazione dei Millennials, che rappresenterà nel 2020 il 50% della popolazione lavorativa globale e di cui il 64% privilegerà la forma della locazione rispetto alla compravendita”.
“Riqualificazione dell’esistente ed attenzione ai consumi e all’ambiente sono alla base della nuova direzione intrapresa dagli sviluppatori immobiliari” sostiene il Presidente Nazionale di Aspesi, Federico Filippo Oriana. “La differenza la faranno i contenuti tecnologici inseriti nel costruito. Una constatazione che implica un avvicinamento al mondo industriale: a coloro che le innovazioni tecnologiche le producono”.
Un settore industriale percepito spesso come avulso a queste tematiche ma che, al contrario, sta rivolgendo molto il suo sguardo all’ambiente ed all’aspetto “emozionale” che lo compone. “Ed è proprio in virtù dell’impatto emozionale, oltre che per la qualità e sostenibilità architettonica che rappresenta – ha spiegato Laura Masiero, Business Support Manager di Johnson – che abbiamo scelto di assegnare all’arch. Stefano Boeri per il suo Bosco Verticale, progettato con Giovanni La Varra e Gianandrea Barreca, il primo premio Johnson “Skyline – Sua Altezza il Grattacielo”.
“Sono felice e orgoglioso di questo importante premio assegnato al Bosco Verticale – ha dichiarato Stefano Boeri – perché è la prova di quanto un’architettura che incoraggi i principi della sostenibilità e della biodiversità sia sempre più al centro della riflessione sullo sviluppo delle nostre città, presenti e future”.
Nel trarre le conclusioni dell’importante evento il Presidente di Aspesi Milano, Antonio Anzani, ha condiviso le risultanze essenziali (ecosostenibilità e salubrità degli edifici come obiettivi, incontro tra “mattone” e industrie che innovano per allestirlo come mezzo) aggiungendo che questo percorso virtuoso deve valere in particolare per la capitale economica del Paese: “Nella competizione globale, oggi sempre più tra città, Milano può avere il posto che si merita dopo l’Expo solo diventando gradevole e attrattiva per creativi, manager e investitori” e ha annunciato il nuovo progetto Aspesi “Un sogno per Milano”.