Approda a Milano dal 7 al 9 ottobre il Festival delle Comunità del Cambiamento, l’evento promosso da RENA per mettere in rete le realtà italiane più innovative: organizzazioni, pubbliche amministrazioni, imprese e associazioni interessate a rigenerare il tessuto civico, sociale ed economico del Paese. Questa terza edizione è organizzata in collaborazione con BASE Milano, che ospiterà l’evento in programma dal 7 al 9 ottobre, con il contributo di Fondazione Cariplo e Synergie Italia, il patrocinio del Comune di Milano ed è parte del programma di Design City Milano.
Esiste un pezzo d’ Italia che sta già realizzando il futuro. Un Festival per raccontarlo e aumentare la forza delle azioni che mette in campo. Nel corso di questi anni, si è raccontata un’Italia ricca di esperienze interessanti e generative di valore, di piccoli e grandi laboratori di ricerca e sviluppo di una società in costante e rapida evoluzione. Se queste esperienze ambiscono a non essere nicchie marginali, devono imporre a se stessi un ulteriore cambio di passo. Da avanguardie, le pratiche innovative possono e devono diventare attori di cambiamento del Paese. Da ciò, il claim di questa edizione 2016 “dalle pratiche alle politiche”.
Ad affrontare questa sfida pensatori, progettisti, ricercatori e imprenditori per un totale di oltre 100 speaker coinvolti. Fra i presenti: Ilda Curti – coordinatrice rete città interculturali del Consiglio d’Europa e presidente Associazione IUR Innovazione Urbana e Rigenerazione, Annalisa Monfreda – Direttrice Donna Moderna, Fabio Zaffagnini – ideatore di Rockin’1000, Tommaso Vitale – autore di “Associazionismo. Partecipazione e politica. Le reti associative e la democrazia attiva da Tangentopoli a oggi”, Marco Annoni della Fondazione Veronesi.
Tre giorni di eventi in 4 sale, 9 pitch dedicati al futuro, 7 tavoli di lavoro sulle sfide Paese, 10 workshop tematici, 2 call per costruire in maniera “partecipata” il programma. Per l’intera durata del Festival sarà attivo un servizio di babysitting grazie alla collaborazione di Piano C, per i più piccoli sabato pomeriggio è in programma anche una design jam for children.
PROGRAMMA
Venerdì 7 | Stati generali dell’imprenditoria innovativa: un momento di confronto, organizzato in collaborazione con Linkiesta e Italia Startup, dedicato alle imprese italiane “a prova di futuro“, che sanno innovare restando orientate alla società e alle comunità di cui fanno parte. Le imprese sono state selezionate tramite una call online. Interverranno, tra gli altri: Stefano Micelli – Università Ca’ Foscari di Venezia ed esperto di manifattura e cultura digitale, Paolo Venturi – Direttore di Aiccon, Francesco Cancellato – Direttore de Linkiesta, rappresentanti delle associazioni giovanili di categoria Coldiretti, Confcooperative, Confindustria, CNA.
Sabato 8 | Vedi alla voce “cambiamento”, Tavoli di lavoro sulle sfide Paese: la giornata si aprirà con alcuni pitch di attivisti, professionisti e ricercatori per definire assieme il significato della parola “cambiamento” e le sfide che l’Italia dovrà affrontare nel corso dei prossimi anni. Queste ultime saranno oggetto di confronto nei 7 tavoli di lavoro in programma nel pomeriggio (Formazione, decisione e cambiamento; Città, innovazione e periferie; Il futuro del lavoro; Innovazione culturale; Europa; Migrazioni; La nuova cittadinanza). A seguire spazio all’ironia con l’intervento dei social media manager che gestiscono l’account di Renzo Mattei e lo show di Lercio, per poi trasferirsi al Mercato Lorenteggio per chiudere con il party “Troppo Bello” promosso da Dynamoscopio e I Distratti.
Domenica 9 | Spazio alle comunità: come nelle due edizioni precedenti, il Festival 2016 si propone come piattaforma per facilitare momenti di confronto di frontiera a disposizione delle comunità. Attraverso una call sono state selezionate 10 proposte di workshop promosse da altrettante comunità (Community Hub, Innovazione nella governance urbana e processi partecipativi; Terremoto Centro Italia; Nuove famiglie. Welfare e pratiche dal basso; Tecnologie civiche; Sharing economy; Ripensare la politica, la comunicazione, l’imprenditoria nell’era della sfiducia globale; Manifattura è democrazia è autonomia; Openness e cura; Accelerare modelli di business ad elevata capacità occupazionale).