
Giunto alla sua quinta edizione, REFUTURE 2025: Abitare il Futuro è tornato alla Camera dei Deputati per riunire istituzioni e protagonisti del settore immobiliare in un confronto sulle prospettive del mercato, l’innovazione e la sostenibilità.
“Per decenni – ha sottolineato Pino Bicchielli, Vicepresidente del Gruppo parlamentare Noi Moderati – abbiamo costruito nel nostro Paese politiche che hanno sempre più privilegiato la proprietà immobiliare come soluzione unica e invece oggi questa strategia ha dimostrato tutti i suoi limiti. Dobbiamo affrontare la questione della locazione con una visione nuova con una visione moderna con una visione sostenibile. Non possiamo permettere che chi vuole affittare casa trovi di fronte a sé solo incertezze e tantissime burocrazia e non possiamo lasciare che intere città si svuotino di residenti”.
Il convegno ha offerto un momento di dialogo strategico su uno dei pilastri dell’economia italiana, un comparto che vale un quinto del PIL e influisce sulla vita di milioni di persone.
“Siamo pronti – si è domandato Andrea Napoli, CEO di Locare – a governare questa transizione o resteremo ancora ancorati a quei vecchi modelli che non rispondono più alla realtà delle cose? Siamo pronti oggi ad accettare che il mercato immobiliare non è più quello di 10 o di 20 anni fa? Siamo pronti a comprendere che il futuro dell’abitare non è fatto solo di compravendite ma di qualità della vita di tecnologia e di nuove forme di residenzialità oppure continueremo a fare come abbiamo sempre fatto cioè trattare la casa come un oggetto statico quando invece oggi è diventata il riflesso di una società in continua evoluzione? Partiamo dai dati guardiamo ai dati per capire dove stiamo andando e la realtà dei fatti ci dice una cosa fondamentale che le nuove generazioni hanno un rapporto con la casa che è completamente diverso da quello a cui eravamo abituati noi ed i nostri genitori e abbiamo un dato devastante: oggi oltre il 60% degli under 35 vive ancora in casa con i genitori”.
REFUTURE 2025 si è confermato un appuntamento chiave per il Real Estate, con un focus sulle trasformazioni in atto e sui nuovi scenari del settore e nella sede istituzionale della Camera dei Deputati si sono riuniti rappresentanti istituzionali, esperti e protagonisti dell’immobiliare per discutere di soluzioni concrete e visioni future.
“La politica – ha detto Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati – deve offrire una visione chiara e di lungo periodo soprattutto su un tema cruciale come l’abitazione, che non può essere ridotto a una questione ideologica o limitato alla sola edilizia popolare. Non siamo in un regime statalista e dovremmo allontanarci da questa logica, puntando invece su un modello di economia sociale di mercato in cui la ricchezza generata attira investimenti e garantisce città vive e attrattive.
Oggi, molte città rischiano di espellere residenti e lavoratori, mentre la domanda di alloggi cresce e le esigenze abitative cambiano. Tuttavia, senza capitale, nessun progetto può realizzarsi. Se il territorio non può essere ulteriormente consumato, la soluzione sta nella rigenerazione urbana: demolizione e ricostruzione, un approccio già adottato con successo in altri Paesi per garantire maggiore flessibilità e rispondere alla necessità di nuove abitazioni”.
Nel corso della Tavola rotonda: “Dal breve termine agli alloggi per studenti: opportunità e sfide di un mercato in trasformazione” moderata da Andrea Napoli, Marco Celani Presidente AIGAB-Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi ha sottolineato che: “Gli affitti brevi danno un contributo importante al PIL e sono una componente fondamentale della ricchezza delle famiglie italiane. Basti pensare che l’impatto positivo degli Affitti Brevi sul PIL Italiano è passato dai 57 miliardi del 2023 ai 66 del 2024. Le esternalità negative legate agli impatti sul territorio vanno misurate prima di imporre restrizioni che possono avere ripercussioni peggiori dei benefici attesi. Il mercato si autoregola e ogni volta che c’è uno squilibrio tra domanda e offerta le decine di migliaia di decisioni dei singoli portano l’allocazione delle risorse scarse a un nuovo prezzo di equilibrio”.
Giovanni Bardanzellu, Presidente ARPE e Federproprietà ha ricordato che in Italia ci sono 9 milioni di case pronte per essere immesse sul mercato. L’edilizia pubblica richiede tempo e risorse, mentre le abitazioni private sono già disponibili, ma servono riforme legislative adeguate. Gli accordi concordati rappresentano un’ottima base per trovare un equilibrio tra interessi di proprietari e inquilini.
Per Maurizio Pezzetta, Vice Presidente vicario FIMAA Italia: “Gli immobili vuoti in Italia sono 9,5 milioni, un dato ufficiale che non può essere ignorato. Fimaa, insieme alla Consulta Immobiliare, si sta battendo per ridefinire il perimetro di applicazione del Fondo Prima Casa. Il comma 115 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024) ha infatti ridotto drasticamente il numero di soggetti che possono accedervi: dal 1° gennaio di quest’anno, le garanzie del Fondo sono riservate esclusivamente alle categorie prioritarie, mentre in precedenza ne potevano beneficiare anche famiglie economicamente deboli che non rientravano in tali categorie. Con le nuove regole, queste ultime non avrebbero più accesso alla garanzia del Fondo, che dal 2013, con le varie proroghe, ha permesso a molte famiglie di acquistare la propria casa. Per questo stiamo chiedendo la soppressione di questo comma, poiché aggraverebbe ulteriormente la tensione abitativa già esistente. A dicembre è stata istituita una Commissione europea per un piano casa a livello europeo. Anche in questo contesto, Fimaa, in sinergia con la Consulta, si è già attivata per un confronto costruttivo con la Commissione, con l’obiettivo di garantire che questa iniziativa tenga conto delle specificità del nostro Paese. La realtà italiana è infatti molto diversa da quella di altri Paesi europei, soprattutto quelli nordici, che spesso promuovono normative come quella sulle Case Green, condivisibili nei principi ma non nei tempi di attuazione, che in Italia risultano di fatto inapplicabili. Da tempo stiamo lavorando, insieme a tutte le altre organizzazioni del settore immobiliare e in collaborazione con il governo, per definire un piano casa che risponda concretamente alle esigenze del nostro Paese.”
Angelo Pellegrino, Co-founder di Bedstudent: ha evidenziato il ruolo cruciale dei gestori, l’importanza dell’innovazione e della collaborazione tra pubblico e privato. Il settore degli affitti brevi non è in competizione con quello degli studentati, ma è necessario ripristinare interventi di edilizia popolare pubblica. A Padova, il modello di co-living ha funzionato, ampliando l’offerta anche ai lavoratori.
Per Luca Dondi di Nomisma: “Il tema creditizio è centrale, lo scenario macroeconomico è quello che è non ci sono prospettive di crescita. No ad imposizioni che impediscano l’utilizzo degli affitti brevi. Occorre ripristinare il dialogo con la proprietà privata e trovare dei meccanismi di garanzia per i proprietari delle locazioni tradizionali”
Ma nel corso di REFUTURE 2025 con la Tavola rotonda: “Innovazione e soluzioni per abitare il futuro” moderata da Giulia Buia, Francesco Martini COO di Spacest ha sottolineato che: “L’aumento costante della domanda di locazioni transitoria dimostra che il modello abitativo si sta evolvendo, la casa è sempre di più utilizzata come un servizio. Gli aspetti principali sono dovuti alla necessaria mobilità delle nuove generazioni e al basso potere di acquisto. La tecnologia dovrà rispondere al più presto a questa necessità”.
Denis Andrian AD di eXp Realty Italy ha aggiunto: “Oggi offrire servizi immobiliari personalizzati e completi è fondamentale. Grazie a strumenti digitali e visite virtuali, i clienti possono prendere decisioni rapide e informate. Gli agenti immobiliari devono adattarsi rapidamente a clienti sempre più tecnologici, orientandosi verso la servitizzazione, trasformando la casa da semplice prodotto a servizio completo e personalizzabile. La tecnologia cloud diventa centrale, garantendo agli agenti e clienti accesso immediato a dati aggiornati, aumentando qualità, efficienza e fidelizzazione, sostituendo così strumenti tradizionali come per esempio report e newsletter – che hanno sempre un invio o pubblicazione periodica nel tempo – rappresentando un vantaggio competitivo nel lungo periodo”.