Apre a Milano in via Santa Croce 19 CASA EMERGENCY la nuova sede dell’organizzazione realizzata in una ex scuola in disuso, i cui spazi sono stati riassegnati dal Comune con un bando pubblico e trasformati da Emergency in una nuova sede aperta anche ai cittadini.
“Emergency è nata 23 anni fa proprio a Milano – sottolinea Rossella Miccio, Presidente di Emergency. Qui abbiamo sempre avuto la base operativa dell’organizzazione e siamo felici che il Comune di Milano abbia deciso di riassegnare a fini sociali un immobile pubblico in disuso, così da farlo rivivere. Nella nuova sede Emergency organizzerà una serie di eventi e attività per coinvolgere e informare i milanesi sull’attività dell’organizzazione, sui temi dei diritti umani e il diritto alla salute”.
CASA EMERGENCY è infatti la nuova sede di Emergency, e non solo: attraverso incontri pubblici, dibattiti, mostre diventerà uno spazio aperto alla città, per promuovere una cultura di pace e praticare diritti.
La struttura, su 5 livelli, è stata oggetto di riuso funzionale, riqualificazione architettonica ed efficientamento energetico. Un recupero di un bene comune dismesso diventa così principio attivatore di innovazione sociale: “La ristrutturazione dell’edificio – afferma TAMassociati – mostra come sia possibile il recupero di un Bene Comune attraverso un percorso fatto di scelte eticamente orientate sia sul piano tecnico che su quello procedurale metodologico. Progettare il Bene Comune non è stato tanto il disegno né la sua concreta realizzazione, quanto piuttosto l’ampliamento delle possibilità che individui e gruppi lo riconoscano, lo utilizzino e, soprattutto, lo vedano come elemento generativo di altri beni comuni”.
Il nuovo Headquarters della Ong prevede 196 postazioni di lavoro, ma vuole essere anche una nuova realtà aperta ai cittadini. Attraverso incontri pubblici, dibattiti, mostre e spazi ‘open’ all’interno, la struttura e il giardino diventeranno uno spazio aperto alla città, per promuovere una cultura di pace e praticare diritti.
“Più nel dettaglio, per dare risalto alla funzione civica e sociale della struttura, spiegano da TAMassociati, si è pensato di dedicare gli spazi del giardino e i primi due piani a funzioni di informazione, formazione, educazione e svago. Il piano terra dell’immobile è interamente dedicato ad attività aperte alla vita e alla quotidianità della città: una sala dedicata a mostre e incontri pubblici (ca 230 mq per 132 posti a sedere), l’area ristoro (200 mq per 100 posti a sedere), lo sportello di orientamento socio-sanitario (80 mq). Al piano superiore gli spazi sono dedicati alle attività di formazione e volontariato, biblioteca (di ca 60 mq), info point e vendita gadget”.
Gli spazi esterni sono stati destinati a giardino pubblico e valorizzati sia nelle funzioni che nelle sistemazioni a terra, con particolare attenzione per le essenze arboree esistenti. Gli ultimi tre piani (la superficie acquisita del sottotetto è di 375 mq) sono dedicati all’attività di pianificazione e coordinamento delle attività culturali e sanitarie di Emergency a livello nazionale e globale. In generale, il progetto si è incentrato sul recupero dell’edificio nel massimo rispetto della struttura esistente.
All’esterno, l’intervento è stato nel segno del mantenimento e della valorizzazione della parte a verde, delle facciate e degli elementi architettonici preesistenti.
All’interno, l’adeguamento tipologico e tecnologico è avvenuto attraverso la creazione di uno spazio fluido che rompesse la monotonia dello spazio lineare originario, creando prospettive cangianti e mobili ispirate al tema delle ‘scatole ruotate’: una morfologia che richiama al concetto del ‘borgo medievale’, con l’obiettivo di creare – per il personale della Ong – uno spazio di lavoro domestico attento alla prossemica. Il coinvolgimento nel processo decisionale di tecnici, responsabili interni del procedimento, addetti interni ed esterni, volontari e tutti coloro che nella nuova sede avrebbero operato, ha permesso di giungere a soluzioni il più possibile condivise e concordate tra tutti i soggetti coinvolti.
Tutta la struttura assume le sembianze di un ‘edificio parlante’: il particolare apparato grafico e cromatico assume rilevanza strategica, rendendo facilmente comprensibile la chiarezza compositiva e l’organizzazione funzionale dei suoi spazi. Segnaletica, infografica, oltreché brani della Costituzione riportati sulle pareti, hanno potere comunicativo immediato e universale, restituendo una architettura ‘parlante’, familiare, accogliente. Il colore che scandisce gli spazi è materia progettuale e non scelta estetica, e funge da correttivo per definire visuali sempre diverse, ristabilendo giuste proporzioni architettoniche là dove è necessario, creando sotto-ambienti e gerarchie spaziali che aiutano a individuare i vari ambiti funzionali dell’edificio.
In questa cornice, le scelte contenutistiche, compositive, cromatiche, tecniche e materiali ricercano la coerenza con il messaggio di fondo della sede: il mondo di Emergency, la promozione dei diritti umani, della cultura di pace, dell’approccio operativo. Dalla gestione della temperatura degli ambienti all’illuminazione, ai sistemi di controllo automatico degli impianti, al recupero delle acque, tutto il progetto ha previsto l’utilizzo di materiali attenti all’ambiente e tenuto conto dei più avanzati sistemi di utilizzo di energie rinnovabili e ad alta efficienza.
“È un edificio che pone in primo piano il rispetto per le persone e l’ambiente in cui vivono – conclude TAMassociati. Un concetto che è parte fondamentale della filosofia che ispira l’azione sanitaria e umanitaria di Emergency e che diventa patrimonio pubblico dei cittadini che frequenteranno l’area”.