Il Convegno del 29 aprile 2024 a Roma, Palazzo Giustiniani, Presidenza del Senato della Repubblica – organizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura con “Le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture” – ha visto l’attiva partecipazione di esponenti di diverse forze politiche e delle Istituzioni, nonché del mondo culturale e professionale: intenso e vivace il ragionamento intorno al proposto “Codice europeo della progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita”, iniziativa europea che si avvale di contributi e significative testimonianze provenienti da autorevoli esponenti di Associazioni, Università, Istituzioni, di numerosi Paesi.
Il Convegno ha registrato il largo consenso in Italia per l’iniziativa che mette al centro il tema della qualità della progettazione degli ambienti di vita, interesse collettivo e prioritario data la sua influenza su socialità, benessere, economia, sicurezza, paesaggi e ambiente.
Il “Codice Europeo della progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita” consentirà di rendere concreti gli obiettivi espressi dai progetti, dal costruire a misura d’uomo dando priorità alle questioni ambientali, temi inattuati benché costantemente affermati in varie sedi.
L’iniziativa, nata dell’ambito di “Seed Design Actions for the Future”, uno dei “Festival Architettura 2023″ sostenuti dal Ministero italiano della Cultura, è stata promossa a livello internazionale da “Le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture” in collaborazione con il Comitato Scientifico IN/Arch che ha raccolto e continua raccogliere testimonianze e supporti da personalità francesi, spagnole, danesi, italiane, austriache, belghe, portoghesi e via dicendo.
La qualità della progettazione degli ambienti di vita, fondamentale per lo sviluppo del benessere collettivo, è concretamente sostenuta dal Codice che distingue e punta a rendere non conflittuali ma collaborativi Committente, Progettista (soggetto unitario dalla fase di concezione a quella della realizzazione) e Impresa.
Il Codice punta a rafforzare le logiche di programmazione e il “programma di progetto”; elimina criteri di aggiudicazione fondati sulla riduzione di costo, introducendo valutazioni basate esclusivamente sugli incrementi di valore proposti, fra i quali fattori ambientali, rapidità di realizzazione, utilizzo di componenti industriali di elevate prestazioni: in questo senso sostiene anche ricerca e innovazione nel mondo produttivo.
La questione in Italia ora si sposta: indispensabile ritrovare nei programmi del prossimo Parlamento europeo sostegni concreti che contribuiscano a far uscire il nostro Paese dalle vistose contraddizioni che da 30 anni lo portano a essere unico in Europa in direzione anomala, quella che lo ha perfino portato a dotarsi di un “Codice degli Appalti” che mortifica l’attività di programmazione, di costruzione della domanda e ancora più quella di progettazione.