“La proprietà immobiliare soffre, da dove cominciamo?”. Questo il titolo della prima pagina del numero di settembre di Confedilizia notizie, il mensile della Confederazione. “Alla ripresa dell’attività politica dopo la pausa estiva – si legge nell’editoriale a firma del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – entra nel vivo la discussione sulla legge di bilancio per il 2017. La proprietà immobiliare – che nell’ultima manovra ha apprezzato una prima correzione dei gravi errori compiuti negli anni precedenti – necessita di interventi incisivi. Ecco alcune delle maggiori urgenze, sul piano fiscale, e le relative proposte: certamente comportanti oneri – anche se in misura minima rispetto agli oltre 40 miliardi di euro versati ogni anno dal settore in via diretta – ma che altrettanto indubbiamente vanno messe in cantiere se si vuole far ripartire l’economia (ed eliminare qualche iniquità)”.
Confedilizia: la proprietà immobiliare soffre
Detassazione immobili commerciali locati – Il commercio e l’artigianato diffusi sono garantiti dalla proprietà immobiliare diffusa. Da alcuni anni, la redditività degli immobili non abitativi è inesistente e ogni giorno aumentano i locali vuoti. Sono urgenti misure di detassazione, pena l’aggravarsi della crisi del commercio e il crescere del degrado. Dovrebbero essere prese in considerazione riduzioni sia della tassazione patrimoniale, fissando uno specifico limite di legge alle aliquote IMU e TASI (ad esempio, del 4 per mille), sia di quella erariale, con l’introduzione di una cedolare secca.
Aumento deduzione redditi da locazione – Fino a qualche anno fa la deduzione forfettaria IRPEF delle spese sostenute per l’attività di locazione era del 25%. Poi è stata ridotta al 15%. Infine, la “legge Fornero” l’ha portata al 5%. La conseguenza è che i proprietari-locatori si vedono di fatto tassate anche le spese. È necessario, al minimo, ripristinare la misura del 15%.
Misure per gli affitti a canone calmierato – Nel 2017 scadrà il periodo di applicazione, in alcune zone, dell’aliquota del 10% della cedolare per i contratti di locazione agevolati (3+2) e per studenti universitari. È essenziale stabilizzare questa misura ed estenderla a tutta Italia. Va inoltre posto un limite alla tassazione patrimoniale di IMU e TASI (con un’aliquota, ad esempio, del 4 per mille).
Soppressione Irpef immobili non locati – È necessario interrompere l’applicazione – iniziata nel 2014 – dell’IRPEF e delle relative addizionali alle abitazioni non locate situate nello stesso comune in cui si trova l’abitazione principale. Imposte che si aggiungono ad IMU, TASI e TARI e che colpiscono gli immobili che i proprietari non riescono né a dare in affitto né a vendere.
Eliminazione tassazione canoni non riscossi – Sulla tassazione dei canoni di locazione non percepiti, occorre uniformare la disciplina riguardante gli affitti non abitativi a quella degli affitti abitativi. Solo per questi ultimi, infatti, è stata parzialmente derogata, sia pure attraverso un meccanismo complesso e costoso, la regola (anacronistica) che impone l’imposizione sui redditi fondiari indipendentemente dalla loro percezione.