Standard & Poor’s segnala nel suo recente report come il mercato immobiliare rimarrà al palo fino al 2018. Gli economisti americani fotografano, per il nostro Paese, una crescita zero dei prezzi degli immobili per il 2016, con un possibile aumento massimo dell’1% solo per il 2017 e 2018.
Per Fiaip il nodo dell’immobiliare rimane irrisolto per l’Italia. La crescita economica dell`Eurozona frena nel secondo trimestre ed i recenti lievi segnali di miglioramento dell’immobiliare italiano sono solo la ripetizione di quanto accaduto nel 2015 e non si riflettono sui prezzi e sulla reddittività degli investimenti.
“Da anni, sottolinea Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip, diciamo che per far ripartire il mercato immobiliare è necessario allentare la pressione fiscale sugli immobili, in modo da restituire un ritorno economico sugli investimenti”.
Dal 2011 ad oggi molti provvedimenti fiscali hanno invece distrutto un comparto che rappresenta il 20% del Prodotto interno lordo. Inutile, quindi, chiedersi perché ancora una volta i dati Istat fotografano nel nostro Paese uno stallo dell’economia nazionale. All’estero, come nel caso degli Stati Uniti, dopo la crisi del 2008, l’amministrazione Obama ha fatto ripartire l’economia proprio grazie a misure ad hoc per l’immobiliare.
“Purtroppo, – dichiara Paolo Righi Presidente Nazionale Fiaip – qualcuno vorrebbe invece rispristinare in Italia una tassa patrimoniale sulla casa, senza comprendere che Imu e Tasi già lo sono di fatto per l’80% degli italiani. Proporre la “patrimoniale della patrimoniale” ci sembra assurdo. Ci auguriamo che il Governo Renzi sia in grado di sfruttare la cosiddetta Legge di Stabilità per ridare fiato all’economia del Paese e allentare la pressione fiscale sull’immobiliare.”