L’Italia ha la leadership, riconosciuta anche a livello europeo, del maggior numero di diagnosi energetiche delle grandi imprese e grazie ad oltre 15mila diagnosi energetiche effettuate da ben 8mila imprese, siamo primi nella classifica Ue.
“La giornata di oggi è qualcosa di più di una premiazione – ha sottolineato la viceministro Teresa Bellanova intervenendo alla premiazione del concorso “Italia in classe A. Premio Energia Intelligente”, promosso dall’Enea e dal ministero dello Sviluppo economico – è un momento importante per fare il punto, anche prospettico, sui risultati raggiunti per informare cittadini, imprese e pubblica amministrazione sui benefici dell’efficienza energetica, così da stimolarne scelte e comportamenti più consapevoli. Non slogan, ma azioni concrete”.
Alcuni dati permettono di considerare l’Italia già un Paese in “classe A” per l’efficienza energetica: in meno di 10 anni, le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro (+12% in un anno) per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica tra il 2007 e il 2015. Questa scelta green ha sostenuto una filiera da 50mila posti di lavoro in media l’anno e, complessivamente, con le misure per l’efficienza energetica dal 2005 al 2015 sono stati risparmiati quasi 10 milioni di tonnellate di equivalente petrolio l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili”.
Al ministero dello Sviluppo economico va riconosciuto il ruolo propulsivo e il forte impegno per diffondere la cultura dell’efficienza energetica, anche attraverso la convenzione con Enea per attuare il programma triennale per l’informazione e la formazione. Per il 2017 si prevede che vengano coinvolti gli studenti delle scuole per educarli ad un uso consapevole dell’energia, le pmi, le banche per rendere sempre più pervasiva la conoscenza degli strumenti e degli incentivi disponibili per l’uso efficiente dell’energia, in ambito pubblico e privato, negli edifici, nel terziario, nell’industria e nei trasporti.
Tutto questo diventa ancora più cruciale in vista della revisione della direttiva europea sull’efficienza energetica (in discussione in questi giorni in Parlamento) che intende assegnare ai Paesi membri obiettivi al 2030 ancora più sfidanti e in vista della nuova Strategia energetica nazionale che ne dovrebbe essere lo strumento attuativo.