Gli ultimi tre quadrimestri sono stati contraddistinti da una costante, seppur modesta, crescita dell’Indice Fiups, che riflette il Sentiment degli operatori immobiliari, attestatosi a 19,72 per i primi quattro mesi del 2017. I risultati della ricerca “Sentiment del mercato immobiliare”, elaborata su base quadrimestrale dal Dipartimento di Economia dell’Università di Parma in collaborazione con Sorgente Group e Federimmobiliare, continuano a indicare un timido ma costante miglioramento delle aspettative degli intervistati anche per il 2017.
L’indagine si basa su interviste rivolte a una platea di circa duecento operatori del mercato immobiliare, appartenenti ai settori del trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza e finanza. Nata da un’idea di Valter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, la ricerca è condotta da Claudio Cacciamani, docente dell’Università di Parma.
Sembra confermata dunque, una tendenza ormai in atto da un anno sia per il settore immobiliare che per l’economia in generale: un superamento graduale e costante della passata stagione di stagnazione dei mercati. Diminuisce la percentuale di coloro che percepiscono un trend negativo, oggi nell’ordine del 3%, contro chi rileva un miglioramento complessivo della congiuntura economica, circa il 50% del campione. La stessa quota degli operatori si dichiara convinta che tale situazione possa migliorare nei prossimi mesi. Riguardo alla propria attività, continuano le proiezioni positive, in particolare gli intervistati si dividono equamente sulla possibilità di sviluppare nuove linee di business, effettuare nuovi investimenti e persino aumentare la propria visibilità sui nuovi media.
Continua la percezione di moderata crescita per i prezzi delle case, segnale già rilevato nei periodi precedenti, mentre il comparto industriale sembra ancora in affanno. Sorprendentemente, il settore commerciale riserva tempi medi di vendita in forte riduzione, attestandosi come voce dinamica nel mercato. Inoltre, anche sul fronte dello sconto sul prezzo finale, sembra che i negozi tengano meglio rispetto alle altre destinazioni (ne è convinto il 47% del panel intervistato). Viceversa, è molto più elevato lo sconto applicato nelle trattative degli immobili industriali, segnale di un riposizionamento delle aziende e di un mercato che ancora non riparte di slancio.
Nuove località italiane crescono. Rimane alto il divario tra le migliori opportunità di investimento del Nord Italia e del Centro rispetto al Sud e alle Isole. In particolare, il Nord Est suscita le migliori aspettative in tutti i settori, mentre per gli alberghi riservano buone prospettive sia il Centro che le Isole.
Roma e Milano, le due mete preferite da sempre per gli investimenti, conservano il loro primato per il centro città che rimane particolarmente appetibile per il settore commerciale. La novità di questo quadrimestre 2017 è che, accanto alle destinazioni di Roma e Milano, si posizionano bene anche altre location: nel settore industriale emergono Genova, Bologna e Padova; nel settore residenziale e alberghiero Firenze condivide la seconda posizione della classifica degli investimenti con Milano, segno che il ventaglio di città oggetto di attenzione da parte degli investitori si sta ampliando, probabilmente anche a causa della saturazione di Roma e Milano e della crescente attenzione verso tutta l’Italia.
Si conferma l’interesse degli investitori istituzionali per il comparto uffici, anche grazie al persistere delle condizioni favorevoli di finanziamento creditizio garantite dalle Banche. Questa tipologia di investitori è incline a preferire sia i fondi riservati che quelli speculativi. Quanto alle tendenze future e all’impatto della politica sull’immobiliare, gli operatori si dichiarano molto positivi sull’effetto “rilancio” delle nuove forme di finanziamento e di acquisto degli immobili, come il rent to buy e il leasing a privati, (secondo il 53% degli intervistati) recentemente potenziati dal legislatore.