Dalla collaborazione tra RE/MAX Italia e Avalon Real Estate nasce Real Estate DATA HUB con l’obiettivo di fornire uno strumento di analisi innovativo per tutti gli stakeholder del mercato immobiliare. Dati reali di transato, know how ed expertise confluiscono in un’unica banca dati che consente a DATA HUB di avere un punto di vista originale e costantemente aggiornato del panorama immobiliare italiano.
In concomitanza con la presentazione ufficiale, il rilascio della prima edizione del Report Annuale firmato DATA HUB che offre un’inedita analisi del real estate in Italia, con un particolare focus sul previsionale teso a far emergere i trend dei singoli comparti. A questo seguiranno outlook periodici con approfondimenti su singole tematiche.
“L’analisi dei Big Data è funzionale allo sviluppo di strategie efficaci. Il progetto DATA HUB rappresenta un nuovo asset del percorso di innovazione costante di RE/MAX Italia. Un nuovo strumento di analisi a disposizione dell’agente immobiliare del futuro”, commenta Dario Castiglia CEO & Founder di RE/MAX Italia. “Un tool inedito che, già dal primo Report, mostra i suoi punti di forza”, aggiunge Jonathan Sancinelli, Presidente e Partner fondatore di Avalon. “L’analisi di dati reali, attendibili ed aggiornati evidenzia le dinamiche del mercato immobiliare, con focus corredati da informazioni esclusive sui principali parametri quali canoni, prezzi, yield e valori del transato”.
La prima edizione del report annuale di DATA HUB si sviluppa in diversi capitoli, introdotti da un’analisi dello scenario economico a livello mondiale. Seguono sezioni dedicate ai vari comparti del real estate, dal residenziale al ricettivo, passando per la logistica, il direzionale, il commerciale. Le analisi dello status quo e le considerazioni previsionali sono supportate da tabelle, grafici e infografiche estremamente puntuali, elaborate congiuntamente dai Centri Studi di RE/MAX e Avalon. Il tutto è arricchito da testimonianze esclusive di opinion leader e player rappresentativi di tutta la filiera.
Overview
Il 2020 per il mercato immobiliare è risultato meno negativo di quanto le previsioni del settore si aspettassero, sostenuto dal settore creditizio che ha alimentato il residenziale, dove si è registrato un andamento dei prezzi a U. A fronte di una rimodulazione delle locazioni, del calo dei prezzi nel segmento corporate e della battuta d’arresto del ricettivo, il settore logistico ha subito il minore impatto anche in virtù di interventi di riqualificazione per lo stoccaggio dell’ultimo miglio.
La crisi sanitaria ha accelerato tendenze già in atto, quali una sempre maggiore attenzione al benessere dell’abitare e allo sviluppo sostenibile delle città. Il piano vaccinale e il Recovery Plan fanno prevedere una ripresa economica già dall’anno in corso, con una ripartenza dei consumi e degli investimenti. Si stima dunque che il mercato immobiliare italiano continuerà ad attrarre investitori nel corso del 2021, alla ricerca di immobili caratterizzati da qualità del costruito, elevati livelli di comfort ed efficienza energetica.
Residenziale
La casa cambia ruolo, cambia la percezione della stessa e cambiano di conseguenza le necessità degli acquirenti. I dati confermano una variazione della domanda, in particolare le transazioni calano nei capoluoghi e aumentano in provincia, registrando un incremento del 3% rispetto al 2019. In generale, soprattutto grazie all’utilizzo delle tecnologie, le compravendite in ambito residenziale hanno dimostrato forte dinamismo, in particolare nella seconda parte dell’anno. Rispetto al 2019, nel 2020 si è registrato un sensibile calo delle tempistiche di vendita e di locazione. La media mensile dei giorni di vendita per la categoria Appartamenti è passata da 162 a 152 giorni (-6,2 % rispetto al 2019); per Loft/Open Space, Duplex, Case Semi e Indipendenti, Ville da 190 a 177 giorni (-6,8 %). In ambito di locazione, per gli Appartamenti si registra un calo del 9,1 % (da 66 a 60 giorni). Come prevedibile, la categoria “Loft/Open Space, Duplex, Case Semi e Indipendenti, Ville” segna la contrazione più significativa, pari a -29,5 % (da 88 a 62 giorni).
Complessivamente, il mercato immobiliare residenziale ha dimostrato di essere moto resiliente e l’andamento crescente dell’ultimo trimestre (+9% rispetto al 2019) rappresenta un’anticipazione della ripresa prevista per il 2021, con un incremento, seppur moderato, delle vendite residenziali. Una risalita graduale che andrà a rafforzarsi nel 2022, anno in cui si stima un ritorno ai livelli pre pandemia. Il nuovo trend vedrà anche l’affermarsi di un boom suburbano, passando ad abitazioni ubicate in provincia piuttosto che in città. Un effetto del ‘work from home’ che influenzerà le scelte immobiliari degli italiani con una sempre maggiore propensione a case più spaziose.
Logistica
Il settore logistico nel 2020 ha messo a segno un record con un volume complessivo delle compravendite registrate sul territorio nazionale superiore agli 1,5 miliardi di euro. Siamo di fronte a una conversione verso modelli più flessibili. Dall’incremento degli acquisti online con modalità di instant e home delivery emerge la necessità di ripensare la logica della supply chain con centri di stoccaggio last mile e magazzini di urban logistic, per i quali si prevede una costante crescita nei prossimi mesi.
Crescono anche i canoni di locazione. Nella provincia di Milano si registra il canone prime (65€/mq/anno) che sale a 90€/mq/anno per immobili last mile di recente edificazione.
In generale, il mercato logistico in Italia risulta attrattivo anche per investitori internazionali, grazie a rendimenti più alti della media europea. La tendenza sarà quella di progettare magazzini con superfici e altezze più elevate, più dock e mezzanini per una gestione flessibile.
Direzionale
Per molte aziende, l’introduzione dello smart working si è tradotto in un ripensamento degli spazi dell’headquarter e in un aumento della richiesta di immobili tecnologicamente avanzati. Per questo è ragionevole pensare che nel corso del 2021 acquisiranno maggiore appeal soluzioni orientate verso una rifunzionalizzazione degli spazi esistenti, derivante anche dal ricorso al desk sharing e dalla volontà di creare ecosistemi lavorativi stimolanti. Il momento attuale rappresenta quindi un turning point per il comparto direzionale. In questo settore si conferma l’interesse di grandi operatori internazionali, in particolare rivolto a Milano e Roma, con una sempre maggiore attenzione all’ecosostenibilità.
Commerciale
Il cambiamento delle abitudini di acquisto e le forti limitazioni agli spostamenti hanno determinato una crisi di vendite e presenze per le strutture commerciali organizzate. Nel retail si registra una diffusa richiesta di rinegoziazione dei canoni di locazione, mentre la GDO si conferma performante. Si manifesta dunque l’esigenza di ripensare gli spazi all’interno degli shopping center tradizionali per riattrarre i consumatori offrendo esperienze d’acquisto innovative, nuovi concept per rispondere alla necessità di uno shopping diverso.
Ricettivo
Il settore turistico è sicuramente il più colpito dall’emergenza sanitaria, sia in ambito leisure, sia business. In questo segmento, si prevede che il mercato dell’hospitality business continuerà ad essere il più colpito anche a fine pandemia, in forza dell’utilizzo di soluzioni come gli incontri virtuali. Per i prossimi anni le previsioni si orientano verso una maggiore leva sul segmento leisure.
Sul medio-lungo periodo gli operatori del settore convengono nel prevedere un rilancio lento, legato ai progressivi allentamenti delle restrizioni. Proseguirà una prevalenza del turismo di prossimità con scarsi afflussi di stranieri, per poi tornare nei prossimi 2 anni ad un riallineamento ai risultati del 2019. Tale prospettiva ha inevitabilmente innescato un approccio prudente nei confronti del comparto ricettivo, con un brusco rallentamento degli investimenti.
Proptech
Lo scenario generale vede il real estate sempre più orientato alla digitalizzazione dei processi e all’utilizzo di nuove tecnologie. L’innovazione digitale sta apportando cambiamenti al settore immobiliare: acquisto, affitto, gestione, valutazione e perfino le costruzioni sono ambiti all’interno dei quali la tecnologia sta dirompendo, migliorando ed efficientando processi e servizi. Da qui l’affermazione del Proptech: una nuova filosofia, un modo diverso di guardare al real estate, specialmente in considerazione delle relazioni tra i soggetti interessati: costruttori, intermediari e consumatori.
Il “Property & Technology” ha sicuramente contribuito ai risultati in controtendenza del mercato immobiliare in Italia nel 2020, da un lato, con l’analisi dei Big Data, dall’altro, fornendo tecnologie che efficientano l’attività degli agenti immobiliari. Già oggi, per offrire una consulenza distintiva e funzionale alla messa a segno della compravendita, l’agente immobiliare deve avvalersi di strumenti digitalizzati, firma grafometrica, virtual tour, App, procedure online, al fine di ridurre le tempistiche e offrire una customer experience di valore.