Salini Impregilo ha firmato oggi con il governo del Tagikistan un accordo quadro del valore complessivo di circa 3,9 miliardi di dollari per la realizzazione di un progetto idroelettrico. Al Gruppo è stato anche assegnato il primo lotto dell’opera, da 1950 milioni di dollari, che prevede la costruzione sul fiume Vakhsh nel Pamir, una delle principali catene montuose dell’Asia centrale, di una diga in rockfill e nucleo di argilla alta 335 metri, la più alta del mondo.
L’accordo tra Salini Impregilo e OJSC “Rogun Hydropower Project” (la società controllata dal governo che coordina la realizzazione del progetto), che permetterà lo sfruttamento dell’immenso potenziale idroelettrico del Pamir, prevede in tutto la realizzazione di quattro lotti e contempla, entro il prossimo 30 settembre, l’assegnazione al Gruppo degli altri 3 lotti rimanenti.
Una volta completato tutto il progetto, la produzione energetica sarà garantita da 6 turbine da 600 MW ciascuna che, a piena capacità, avranno una potenza installata di 3.600 MW, pari a 3 reattori nucleari.
Il progetto Rogun HPP raddoppierà l’attuale produzione energetica del Tagikistan, contribuendo in misura fondamentale alla riduzione delle carenze energetiche che si verificano ogni anno d’inverno e che colpiscono migliaia di famiglie incidendo sui loro fabbisogni di luce e di riscaldamento. Il progetto contribuirà positivamente anche allo sviluppo dell’attività agricola, permettendo uno sfruttamento più efficiente dell’acqua come risorsa naturale per finalità irrigue.
L’impatto più significativo della nuova diga sarà però legato principalmente al suo enorme potenziale energetico che permetterà al Tagikistan di diventare un punto di riferimento regionale nel settore. Pakistan e Afghanistan si sono infatti già candidati per acquistare parte dell’energia prodotta da Rogun e lo stesso faranno molti altri Paesi confinanti.