Investire sulle piste ciclabili e sulla mobilità lenta può essere un’opportunità di sviluppo per la Sardegna per rafforzare la vocazione turistica del territorio. Il cicloturismo ha il pregio di valorizzare aree turistiche non toccate dai grandi flussi di viaggiatori e di valorizzare quindi il patrimonio artistico, culturale e gastronomico dei piccoli centri. Una recente ricerca di Legambiente stima che in Italia l’economia della bicicletta valga 6 miliardi di Euro a fronte dei 9 miliardi di Euro in Germania, tra hotel, ristoranti, punti di assistenza e tutti gli aspetti turistici di contorno, senza contare i benefici sulla salute e sulla qualità dell’aria.
Su questi temi e sulla modalità di realizzare percorsi ciclabili economicamente sostenibili si sono confrontati oggi nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari nell’ambito di un convegno promosso dalla stessa Università, l’Ordine degli Ingegneri, Italcementi e Calcestruzzi aziende italiane leader nella produzione e commercializzazione di materiali per l’edilizia e le costruzioni.
I DATI SULLA MOBILITA’ LENTA IN SARDEGNA
Nel corso del suo intervento Mauro Coni, Università di Cagliari, ha fornito qualche dato sulla situazione della mobilità lenta in Sardegna. Secondo gli studi fatti dalla Regione, la rete di trasporto ciclabile della Sardegna avrà uno sviluppo di 2000 km di piste, 42 itinerari e costerà circa 225 milioni di euro. Per i percorsi prioritari sono subito disponibili 15 milioni di euro dai fondi PON. I primi bandi dovrebbero partire entro il 2017.
Nell’attesa di una rete regionale, però, le città dell’isola hanno già iniziato a costruire un sistema di piste ciclabili. Per quanto riguarda Cagliari, il capoluogo è ad oggi la seconda città a livello nazionale per aree pedonali con 450km di marciapiedi e 15km di piste. Per il completamento del sistema con 70 km di piste sono già disponibili 11,6 milioni di euro dal PON metro per collegamenti ciclopedonali sugli assi Cagliari- Elmas, Cagliari-Quartu, Parco di Terramaini, Montemixi e Poetto-Sant’Elia.
Durante la mattinata si è parlato di opportunità di crescita e turismo nel rispetto dell’ambiente dunque, ma anche dell’importanza della mobilità lenta nel sistema di trasporto cittadino.
“Non è possibile creare una rete di trasporto metropolitano efficace, efficiente e sostenibile senza affrontare il nodo della mobilità lenta – sostiene Gaetano Nastasi, presidente di OIC –. All’estero c’è molta più attenzione per il cosiddetto ultimo miglio, perché qualunque sia il mezzo di trasporto scelto dal cittadino c’è sempre un tratto da effettuare a piedi o in bici. E se questa parte del tragitto non è stata pianificata, progettata e costruita libera da ostacoli e percorribile agevolmente in ogni condizione atmosferica può rivelarsi, specialmente dagli utenti più deboli come i bambini, gli anziani o i portatori di handicap, un fattore decisivo che impedisce del tutto lo spostamento con sistemi sostenibili. È fondamentale – continua Nastasi – pianificare attentamente l’intera catena della mobilità cittadina ed è indispensabile che questa pianificazione venga fatta in maniera coordinata da tutti gli attori coinvolti. Siamo convinti che questo sia l’approccio vincente per gestire il presente e lo sviluppo della Città Metropolitana”.
“Oggi presentiamo una soluzione green per le piste ciclabili, messa a punto nel nostro centro ricerca e innovazione – ha dichiarato Roberto Callieri, Amministratore Delegato di Italcementi -. È un’occasione per portare anche in Sardegna la capacità di fornire risposte a esigenze specifiche attraverso soluzioni “su misura”, che vanno ad affiancarsi alle linee di prodotto più tradizionali. La nostra azienda è fortemente radicata in Sardegna dove siamo presenti dal 1922. In questi anni Italcementi e Calcestruzzi hanno fornito e continuano a fornire prodotti speciali per le dighe, per le grandi vie di comunicazione e le infrastrutture con la qualità e le competenze delle oltre 150 persone del nostro Gruppo che qui lavorano”.
L’attenzione al tema dell’acqua, come risorsa da non sprecare, ha portato Italcementi alla formulazione di i.idro DRAIN, la soluzione drenante in calcestruzzo che rispetta il ciclo naturale dell’acqua. Si tratta di un prodotto che ha una capacità drenante 100 volte superiore a quella di un terreno naturale contribuendo così a diminuire i costi di smaltimento e trattamento dell’acqua piovana. Proprio per queste sue caratteristiche il materiale è stato utilizzato da progettisti e amministrazioni per la realizzazioni di aree di sosta, ciclovie e di aree verdi, contribuendo così ad una riduzione dei costi di gestione delle acqua.