La Provincia Autonoma di Trento avvia un Fondo strategico territoriale da 114 milioni di euro, 16 Comunità coinvolte, 8 criteri definiti per la spartizione delle risorse, 2 tipologie di azioni da mettere in campo. Sono questi gli ingredienti del Fondo strategico che nei prossimi due anni permetterà alle Comunità e ai Comuni di mettere in cantiere nuove opere. Oggi la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, ha approvato in via preliminare i criteri e le tempistiche di assegnazione del Fondo. Sul piatto più di 114 milioni di euro, nello specifico 49,288 versati dai Comuni e 65,380 dalla Provincia. “L’obiettivo – sottolinea l’assessore Daldoss – era quello di trovare il giusto mix di criteri che potessero ridistribuire al meglio e nel modo più coerente possibile le risorse. Ora i criteri ci sono. Adesso tocca ai territori capire quali sono le opere di carattere sovracomunale su cui puntare e investire”.
Obiettivo del Fondo è quello di promuovere l’autonomia del territorio nella programmazione degli investimenti e la capacità degli enti di collaborare tra loro per individuare le priorità e gli interventi strategici per lo sviluppo delle loro comunità, che dovranno risultare coerenti con la programmazione provinciale.
LE RISORSE A DISPOSIZIONE
Il Fondo strategico territoriale ammonta complessivamente a 114,668 milioni di euro. 49,288 milioni di euro sono le risorse conferite da ciascun Comune; 65,380 milioni è invece la quota messa a disposizione dalla Provincia ricavata dai risparmi ottenuti nella selezione degli investimenti già ammessi a finanziamento nel 2015.
I CRITERI DI RIPARTO
Il Fondo sarà distribuito tra i territori in base a criteri specifici:
- la popolazione residente in al 31 dicembre 2014 (35%),
- la superficie totale del territorio (5%),
- il numero di Comuni appartenenti al territorio(14%),
- il numero di abitazioni (15%),
- l’incremento dell’Irap tra il 2010 e il 2011 (3%),
- l’indice delle risorse storiche ovvero quanto già assegnato al territorio nell’ultimo decennio (10%),
- una quota fissa assegnata a tutti in parti uguali (10%)
- indicatore di quanto versato dai Comuni in modo da premiare i territori che hanno conferito maggiori risorse (8%).
LE AZIONI
Il Fondo strategico territoriale promuove lo sviluppo locale, inteso come sviluppo intensivo, con riferimento ai cambiamenti che incrementano il benessere dei residenti; e come sviluppo estensivo, con riferimento ai cambiamenti che, oltre ad incrementare il benessere dei residenti, incrementano la scala dei processi produttivi.
In tal senso, il Fondo strategico territoriale deve promuovere un approccio integrato, che coniughi le esigenze di sviluppo estensivo ed intensivo, perché esse sono sinergiche e si rafforzano a vicenda.
Ciò attraverso due tipologie di azioni congiunte:
- l’adeguamento della qualità/quantità dei servizi;
- progetti di sviluppo locale.
PRIMA TIPOLOGIA DI AZIONI (ADEGUAMENTO DELLA QUALITÀ/QUANTITÀ DEI SERVIZI)
A questi interventi sono destinate le risorse conferite dai Comuni (49 milioni di Euro), che saranno finalizzate al miglioramento dell’organizzazione e della fruizione di tutti i servizi che costituiscono precondizione per lo sviluppo e fattore essenziale per il successo dei progetti di sviluppo locale. Tali progetti potranno riguardare temi quali, ad esempi mobilità, reti e istruzione.
Le risorse conferite dai Comuni potranno anche essere destinate ai progetti di sviluppo locale. A tal fine, entro il 31 ottobre 2016 dovrà essere formalizzata l’intesa tra Comunità e comuni che hanno alimentato il Fondo, previo parere del Consiglio di Comunità, che individuerà gli interventi da realizzare.
SECONDA TIPOLOGIA DI AZIONI (PROGETTI DI SVILUPPO LOCALE)
Ai progetti di sviluppo locale sono destinate le risorse derivanti dal bilancio provinciale (65,38 milioni di Euro), che dovranno essere impiegate per la realizzazione di interventi strategici inerenti:
- la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
- il risparmio energetico e le filiere locali di energia rinnovabile
La programmazione dei progetti di sviluppo locale è basata su due parole chiave: accordo di programma e processo partecipativo.
Il progetto di sviluppo locale da intraprendere e gli interventi strategici saranno infatti definiti nell’ambito di un accordo di programma, che vedrà coinvolti non solo i soggetti istituzionali ma, attraverso un ampio processo partecipativo, tutte le parti portatrici di interessi o di conoscenze rilevanti sui temi della programmazione e dello sviluppo locale. A tal fine in ogni territorio sarà attivato un tavolo tecnico per garantire ampia condivisione dei contenuti dell’obiettivo di sviluppo e degli interventi; entro il 31 dicembre 2016 dovrà essere definito uno schema di accordo nel quale confluiranno gli esiti dei lavori del gruppo tecnico. Tale schema sarà successivamente sottoposto ad un processo partecipativo, che permetterà di raccogliere le osservazioni e le valutazioni del partenariato economico-sociale, oltre che dei rappresentanti della società civile, a conclusione del quale sarà approvato.